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Cronaca

Montagna e teatro una storia di amicizia, in scena questa sera al Granara Festival la storia degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates

Lo spettacolo S(legati) che racconta l'impresa degli arrampicatori, e amici, che hanno tentato la scalata al Siula Grande. Il lavoro, vincitore del "Last Seen 2014" come miglior spettacolo dell'anno va in scena alle 21.30.

Arriva al Granara Festival la produzione A.T.I.R. Teatro (S)legati, in scena alle 21.30 gli attori e amici Mattia Fabris e Jacopo Bicocchi che ripercorrono le vicende degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates.

Una storia di amicizia legata alla passione per la montagna e alle grandi imprese, quelle che si raggiungono con la fatica, il coraggio e la fiducia nel porre la propria vita nelle mani dell'altro. E così lo spettacolo vincitore del "Last Seen 2014" come miglior spettacolo dell'anno, dopo una tournè brillante e insolita  tra teatri e rifugi ad alta quota, arriva in Valmozzola  e incontra i temi del festival di “dipendenza, indipendenza, interdipendenza”: quale immagine potrebbe essere più efficacie per raccontare una relazione  forte come l'amicizia se non quella di due uomini attaccati ad una corda a 5000 metri di altezza?

“Siamo due amici. Siamo due attori e siamo due appassionati di montagna, meglio: arrampicatori della domenica.
Circa tre anni fa ci siamo imbattuti nell’incredibile storia vera degli alpinisti Joe Simpson e Simon Yates.
E’ la storia di un sogno ambizioso, il loro: essere i primi al mondo a scalare il Siula Grande, attaccato dalla parete ovest.
Ma è anche la storia di un amicizia, e della corda che, durante quella terribile impresa, lega questi due giovani ragazzi.
La corda che mette la vita dell’uno nelle mani dell’altro. Come sempre avviene in montagna
C’è dunque una cima da raggiungere. C’è la estenuante conquista della vetta.
C’è la gioia dell’impresa riuscita. E infine, quando il peggio è passato, e la strada è ormai in discesa, c’è la vita, che fa lo sgambetto e c’è la morte, che strizza l’occhio: un terribile incidente in alta quota. Joe durante una banale manovra si rompe una gamba.
Da quel momento in poi, tutto cambia. L’impresa diventa riuscire a tornare vivi: a 5.800 metri, la minima frattura si può trasformare in una condanna a morte, i due ragazzi ne sono consapevoli, ma nonostante le condizioni disperate tentano un operazione di soccorso. Tutto sembra funzionare finché, proprio quando le difficoltà paiono superate ecco che c’è un altro imprevisto, questa volta fatale: e c’è allora il gesto, quel gesto che nessun alpinista vorrebbe mai trovarsi obbligato a fare: Simon è costretto a tagliare la corda che lo lega al compagno. Un gesto che separa le loro sorti unite. Che ne (s)lega i destini per sempre.
Quell’atto estremo però, in questo caso miracoloso, salverà la vita a entrambi: tutti e due, riusciranno a tornare vivi al campo base. E a ritrovarsi insperatamente lì dopo 4 giorni.
E’ la storia di un miracolo. Di un avventura al di là dei limiti umani Ed è al contempo una metafora: delle relazioni, tutte, e dei legami. La montagna diventa la metafora del momento in cui la relazione è portata al limite estremo, in cui la verità prende forma, ti mette alle strette e ti costringe a “tagliare”, a fare quel gesto che sempre ci appare così violento e terribile, ma che invece, a volte, è l’unico gesto necessario alla vita di entrambe”.

Nel pomeriggio comincia il ciclo di incontri dedicati ai temi del festival in cui anche il pubblico potrà confrontarsi con gli artisti presenti. Si Comincia con la dipendenza dal digitale alle 18.15 con il gruppo di Ippolita.net. Nei prossimi giorni si discuterà di dipendenza dalle fonti fossili, nelle relazioni e dalle sostanze.

E' possibile cenare al villaggio o partecipare agli eventi iscrivendosi alla formula giornata, si consiglia la prenotazione al numero 328.44 49 981.

La manifestazione  gode del contributo di Regione Emilia-Romagna, del  Patrocinio del Comune di Valmozzola e della Provincia di Parma.

Organizzazione a cura di Teatro Granara, Associazione Centopassi, Gruppo rurale La Granèra, Museo d'Arte Granara, il Filo di Paglia.

Proposte culinarie sostenibii a cura di La Scighera di Milano.

Bookshop a cura di Libri e Formiche di Parma.

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