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Cronaca

Videopoker, gli anziani? Un esercente: "Finiscono la pensione, ma tornano a inizio mese"

Tra i clienti fissi e coloro che entrano per fare una giocata "veloce" c'è un via vai continuo che frutta in media, in una tabaccheria dell'Oltretorrente, dai 25 ai 30 mila euro al mese. A Parma dal 2007 i casi di ludopatia sono in aumento

C'è chi si ferma per fare una giocata in pausa pranzo e poi resta finché non deve tornare a lavoro, i giovani trovano sempre il tempo per tentare la fortuna e chi è in pensione resta a giocare quanto vuole, magari dopo aver fatto un giro anche in altre ricevitorie per mantenere ancora un po' di riservatezza sul proprio vizio. Sono i giocatori patologici, coloro che non riescono a fare a meno di comprare un gratta e vinci, di giocare al lotto o di vincere ai video poker e la loro malattia, la ludopatia, oggi è considerata una nuova forma di dipendenza capace di produrre danni sociali al pari di quelli causati dall'uso della droga.

Basta entrare in una ricevitoria qualsiasi e fermarsi anche solo per 20 minuti per capire di cosa stiamo parlando: tra i clienti fissi e coloro che entrano per fare una giocata "veloce" c'è un via vai continuo che frutta in media, in una tabaccheria dell'Oltretorrente, dai 25 ai 30 mila euro al mese. Senza entrare nel dettaglio dei proventi che solo in minima parte entrano nelle tasche dei reali vincitori e degli esercenti, si può osservare che sono diversi i commercianti che valutano di eliminare per lo meno le slot machine dai propri locali. Un piccolo passo che sicuramente va nella direzione giusta per non contribuire alla crescita di quella che è stata riconosciuta come una vera e propria malattia sociale.

Sono noti, purtroppo, i casi estremi di chi gioca un intero stipendio o di anziani che consumano tutta la pensione nella speranza di vincere: "Mi rendo conto subito se uno dei clienti abituali ha giocato tutto quello che aveva o no - spiega uno degli esercenti di una ricevitoria in Oltretorrente - ed è ancora più evidente tra gli anziani. Infatti quando finiscono i soldi della pensione non li vedi più e puntualmente tornano all'inizio del mese". Sono queste le nuove forme di povertà "autorizzate" che trovano sempre più spazio nel momento di debolezza di chi non ha un lavoro fisso o nella solitudine di chi, come gli anziani, non ha una rete familiare che li sostenga e li renda partecipi di una realtà diversa da quella che li vede affannati a cercare la vittoria in un gioco.

Nella ricerca di modi efficaci che servano a limitare la crescita di questo nuovo fenomeno si è impegnato anche il governo cittadino. Infatti nel Consiglio comunale del 18 giugno scorso maggioranza e minoranza hanno approvato all'unanimità l'ordine del giorno riguardante le ludopatie. Il consigliere di Parma Unita, Roberto Ghiretti, illustrando il documento aveva spiegato quanto dal 2007, secondo l’osservatorio Ausl di Parma, siano aumentati gli accessi al Sert per problemi legati alla ludopatia. Per questo motivo tutti i consiglieri hanno deciso di aderire al progetto "Mettiamoci in gioco" e di impegnarsi in alcune azioni mirate al ridimensionamento di questa malattia sociale. Tra queste potrebbe essere utile armonizzare gli orari delle sale gioco con quello degli altri esercenti, oppure mettere vicino alle slot un cartello che avverta della pericolosità. Informazione e prevenzione, quindi, per cercare di sensibilizzare soprattutto chi inizia a giocare per passare il tempo e invece non sa che può mettere a rischio la propria salute.

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