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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Spaccate in due negozi del centro: 42enne arrestato grazie alle tracce di Dna

Il malvivente avrebbe utilizzato un mattone per rompere le vetrate e rubare circa mille euro di incasso: i Ris hanno analizzato il sangue rimasto sui vetri

Un 42enne, residente in provincia, è stato arrestato con l'accusa di essere il responsabile di due furti con spaccata, avvenuti nel mese di novembre del 2021, ai danni di due negozi del centro storico di Parma. Gli assalti erano avvenuti grazie all'utilizzo di un mattone, che era stato lanciato contro le vetrine. 

I carabinieri della stazione Parma Centro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Parma, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Parma per il reato furto aggravato. 

Le riprese delle telecamere di videosorveglianza degli esercizi commerciali hanno immortalato le sequenze dello sfondamento delle porte a vetro d’ingresso, con l’utilizzo del mattone, prelevato dal portapacchi della bicicletta con cui l’uomo era arrivato. Complessivamente il ricavato illecito dei due furti ammonta a circa mille euro ed un computer a cui si devono aggiungere gli ingenti danni alle vetrine. La pattuglia intervenuta per il sopralluogo di furto aveva repertato delle tracce ematiche lasciate sulle vetrate in frantumi.

Le indagini hanno permesso ai militari di acquisire dei primi elementi a carico del presunto autore, atteso che, pochi giorni dopo i fatti, l’indagato era stato fermato a bordo di una bicicletta con all’interno del cestino un mattone forato, identico a quelli lasciati sul luogo dei furti, e di cui non aveva saputo fornire spiegazione; peraltro, in questa occasione l’uomo fermato indossava indumenti analoghi a quelli indossati (come si vede nelle immagini della videosorveglianza) dall’autore delle “spaccate”.

Un riscontro complessivo a questa tesi iniziale si è avuto grazie agli accertamenti comparativi effettuati dai Ris di Parma sulle tracce ematiche lasciate dall’autore dei furti, tracce che sono risultate compatibili con il Dna dell’odierno indagato. Il Giudice per le Indagini Preliminari, alla luce degli elementi indiziari acquisiti, ha ritenuto di applicare la misura della custodia cautelare in carcere, anche in considerazione delle modalità del fatto.

L'ordinanza è stata notificata dai Carabinieri all’indagato, già ristretto presso il carcere di Parma per altra causa. La vicenda aveva destato grosso allarme, in considerazione di un modus operandi atipico per Parma. 

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