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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Golese / Strada dei Mercati

Metadone, il mercato nero davanti al Sert. “Questa è la fogna del Parma"

Costa circa 15 euro ogni 100 cc e si vende soprattutto in strada dei Mercati. Un utente: "Se ci fossero più borse lavoro lo spaccio non ci sarebbe". La dirigente del Sert: "Si tratta di un sintomo della tossicodipendenza"

METADONE, IL MERCATO NERO A PARMA. “Ce l’hai?”. “Io no, lui sì”. Una boccetta. Un paio di banconote. Pochi secondi per allontanare l’astinenza. Un giorno come tanti in strada dei Mercati. Davanti al Sert. Un utente in carico ai servizi per le tossicodipendenze illustra le dinamiche del mercato nero del metadone in città. “Una boccetta contiene fino ad un massimo di 150 cc, – spiega – 100 cc costano solitamente 15 euro, poi dipende dalle persone. Il Sert ne dà fino a 500 cc. Chi ne prende 50 cc se ne fa dare di più e lo vende. Si smazzano anche le pillolette di Subutex. Poi si iniettano”.

'I TOSSICODIPENDENTI? SONO FANTASMI'. “Il problema – continua - è che tanti non si registrano perché si vergognano. Questa è la fogna della Parma, noi siamo i topini. Se però venissero garantite le borse lavoro, se ce ne fossero di più, sono certo che lo spaccio non ci sarebbe. Ci sono circa  5mila tossicodipendenti in questa città, ma solo una parte è in carico ai servizi. Gli altri sono fantasmi”. Alla fine del  2011, secondo il dossier divulgato dall’Osservatorio sulle dipendenze patologiche, gli utenti in carico al Sert per dipendenze da droghe e farmaci erano, tra Parma e provincia,  1.171. Un dato stabile che conferma i numeri degli anni precedenti. Per una media che si attesta su 37,5 utenti ogni  10.000 abitanti.

LA RESPONSABILE: 'SINTOMO DELLA PATOLOGIA'. “Il mercato nero del metadone è un fenomeno diffuso in tutto il mondo dalla Finlandia al Sudafrica – dichiara la dott.ssa Maria Antonioni, responsabile del Sert di Parma  - è endemico nella tossicodipendenza. Un sintomo della patologia. Ho seguito diversi convegni in Europa su questo tema: non è un problema risolvibile. Possiamo anche costringere gli utenti ad assumere la loro dose in nostra presenza, ma poi loro la sputano nelle boccette e la rivendono. Ciò ha delle conseguenze gravissime perché l’inserimento in vena di queste sostanze provoca malattie infettive molto pericolose. Le più diffuse? Certamente le micosi oculari, che spesso portano alla cecità”.
 

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