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Cronaca Oltretorrente / Strada Giovanni Inzani

Teatro in scena in Oltretorrente: le donne migranti si raccontano

Lo spettacolo "Aperitivi Migranti", inserito nell'ambito del Festival Ottobre Africano, è andato in scena presso il Laboratorio Famiglia di via Inzani, puntando su dialogo e condivisione di esperienze

"Un itinerario attraverso un mondo che finalmente decide di mischiarsi, di unire ingredienti diversi, per trasformare la percezione dell’esistenza in un impasto meticcio, in grado di comunicare non solo a parole, ma anche attraverso i sapori, gli odori e i colori di un cibo cucinato per essere condiviso. Il processo artistico teatrale come strumento di pari opportunità, è un mezzo per valorizzare i saperi e le conoscenze delle donne migranti promuovendo una cultura dell’inclusione, offrendo alle donne uno spazio di incontro per raccontarsi". Parole per spiegare lo spettacolo teatrale "Aperitivi Migranti", inserito nel cartellone del Festival Ottobre Africano, andato in scena in Via Inzani, nel cuore dell'Oltretorrente.

Lo spettacolo, la cui regia è di Andreina Garella, mira a raccontare le esperienze di vita di donne provenienti da luoghi diversi, nell'intento di spiegare le difficoltà di vivere in un luogo lontano da quello d'origine, adattarsi alle differenze o soffrirne. Al centro della sala del Laboratorio Famiglia Oltretorrente, una donna che racconta la sua vita come badante, la mancanza di spazi propri, il contare i giorni che mancheranno per tornare a casa. Alle sue spalle il canto malinconico di donne che impastano il pane, tra bambini che girano intorno.

Un modo di fare teatro per fornire un'occasione di confronto, di dibattito, condivisione, dialogo e integrazione sociale. "Attraverso la pratica teatrale si creano comunità e spazi attivi di convivenza ed esercizio di cittadinanza attiva verso una società multietnica, con un'attenzione particolare ai mutamenti sociali e culturali in atto, creando in questo modo un dialogo interculturale, offrendo occasioni di partecipazione e di sensibilizzazione reale a chi spesso è ai margini o escluso - si legge in un comunicato del Festina Lente Teatro -. Spazi di libertà dove lavorare per elaborare una drammaturgia attiva, attinta dalle stesse donne trasformando pensieri spesso muti in poesia". A conclusione della serata, uno spazio dedicato ai sapori dell'Algeria, con una cena tipica preparata da donne algerine del Laboratorio Famiglia Oltretorrente, nell'intento di condividere, anche attraverso il cibo, i simboli delle proprie radici in quello che è diventato un quartiere simbolo di multietnicità.

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