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Spostamenti tra regioni: ecco cosa accadrà dopo il 15 febbraio

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Il prossimo 15 febbraio scade il divieto di entrare e uscire da una regione all'altra, anche quelle gialle, se non per motivi di salute, urgenza o lavoro. Il governo deve decidere se prolungare lo stop o concedere le riaperture. Tutto dipenderà dall'andamento dei contagi nelle prossime due settimane. I dati attuali, con l'Rt sotto 1, inviterebbero a pensare che si possa valutare la possibilità di concedere di nuovo gli spostamenti anche per altri motivi. Difficile però che scienziati e governo aprano completamente agli spostamenti, perché nonostante le tante regioni gialle si teme ancora una ripresa dei contagi in parallelo alle riaperture. 

Sia il ministro della Salute Roberto Speranza che il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo hanno già lanciato allarmi sui possibili assembramenti nelle prossime settimane. In queste ore si assiste a una polemica proprio sugli assembramenti nelle città, con un botta e risposta tra i sindaci e il coordinatore del Cts. "Basta con il tiro al bersaglio sui sindaci, il Cts pensi a fare la sua parte. Dare la colpa ai sindaci sta diventando il nuovo sport nazionale", ha detto il presidente dell'Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, "Miozzo, che ci accusa di immobilismo di fronte agli assembramenti nelle città, sembra impegnato in un disperato tentativo di allontanare da sé le responsabilità e addossarle sugli obiettivi più facili, quelli che per natura e per senso del proprio dovere sono abituati a esporsi in prima persona, sempre", ha sottolineato Decaro. E Miozzo ha risposto così al presidente dell'Anci sul ruolo dei sindaci e sulle loro responsabilità: "Io non ho contestato i sindaci, ho fatto un appello affinché aiutino il sistema per controllare il territorio utilizzando tutte le risorse disponibili ed evitare gli assembramenti. Non era assolutamente mia intenzione contestare la capacità, la funzione, la competenza dei sindaci". Il suo, ha aggiunto, "era un accorato appello perché le immagini che abbiamo visto sabato scorso sono di una estrema grande preoccupazione".

Il ritorno alle zone gialle? "Ho un po' paura, temo che ci sia un liberi tutti e questo mi spaventa, intorno a noi in Europa c'è un disastro, basta poco per peggiorare. Penso che serva una prova di responsabilità complessiva", ha detto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'IRCCS Istituto Galeazzi di Milano. E proprio sul divieto di spostamenti tra regioni in scadenza il 15 febbraio, Pregliasco ha detto che "si tratta di un altro elemento ancora più a rischio...". Se siamo tornati in zona gialla, però, evidentemente l'Rt lo consentiva. "L'Rt è un ottimo parametro ma serve solo per vedere la tendenza. Manca la dimensione del problema", ha precisato il virologo.

Tornando agli spostamenti tra regioni, sono giorni decisivi per il calendario di questa misura attualmente in vigore per frenare la pandemia di coronavirus in Italia. Questa scadenza di lunedì 15 febbraio, peraltro, entra in conflitto con la data di scadenza dell'attuale decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm), cioè il 5 marzo. In sostanza servirà un atto diverso (come un'ordinanza del ministro alla Salute Roberto Speranza) per un'eventuale proroga dei vari divieti, come quello sugli spostamenti tra regioni. E proprio nel nuovo Dpcm che entrerà in vigore da marzo potrebbe trovare spazio la riapertura di palestre e piscine, almeno in zona gialla

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