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Cronaca Pablo / Piazzale Carlo Alberto dalla Chiesa

Stazione, la sicurezza che non c'è - I pendolari: 'Noi seguiti e pedinati, ora abbiamo paura'

Parlano i lavoratori che ritornano a Parma nel tardo pomeriggio o la sera dopo una giornata di lavoro: "La sera sono stata seguita, mi hanno chiesto cose che ho capito e sono andata via subito"

Piazzale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Una piazza nuova con panchine e una zona dedicata al relax di fronte alla nuova stazione ferroviaria di Parma. La riqualificazione dell'area, se ha portato benefii ai commercianti che si trovano nei pressi della stazione ferroviaria, non ha risolto i problemi si sicurezza dei residenti e dei pendolari che ogni giorno, alla fine della giornata di lavoro, tornano a Parma in treno e da lì devono raggiungere le proprie abitazioni. Abbiamo ascoltato alcune voci di pendolari che hanno queste abitudini per capire qual'è la percezione della sicurezza dopo la riqulificazione.

Il racconto di una ragazza di 25 anni che lavora a Bologna e ogni sera torna a Parma. "Come prima cosa vorrei dire che qui la situazione non è cambiata: sono evidenti, ogni sera, i soliti giri. E parlo di persone che stazionano qui davanti ma non hanno intenzione di prendere il treno, tra bar e panchine all'aperto sono molte le persone che si radunano qui che non hanno niente da fare. Sinceramente a me sembra che possano essere pericolosi per la mia sicurezza. Ogni giorno dopo le 19 prende il treno per tornare a Parma ed andare a casa. Più volte qualcuno mi ha avvicinato chiedendomi cose che non capivo. Io mi sono allontanata di fretta". 

"Penso che la situazione non sia migliorata di molto - racconta un professionista parmigiano di 40 anni che lavora a - dopo la riqualificazione della piazza. Non è con i cambiamenti spaziale che si risolvono i probemi di sicurezza e criminalità. Dalla stazione ferroviaria e dalla zona di via Trento partono tutti i 'giri' dello spaccio di droga in quartiere San Leonardo e qui, di fianco ai parcheggi temporanei per le auto, ne abbiamo ogni giorno la dimostrazione più concreta. Girano, passano e probabilmente lavorano". 

"Mi reco in stazione solo alcuni giorni - racconta la madre di un giovane studente universitario- per dare un passaggio a casa a mio figlio che studia a Bologna. Devo dire che la mia percezione è come quella delle altre persone con cui parlo abitualmente. A parte dentro la stazione, dove comunque a mio avviso ci sono dei problemi di degrado, anche fuori, nel piazzale, c'è da stare attenti perchè quando passi si ha la sensazione che qualcosa potrebbe andare storto. Lo dico non per alimentare delle paure immotivate ma perchè è quello che vivo io ogni giorno"- 

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