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Cronaca

Stazione Sperimentale, Dall'Olio: 'E' un patrimonio pubblico, prevalga l'interesse generale'

Il consigliere del Pd: "Preoccupa che, proprio pochi giorni dopo il riconoscimento Unesco, vi siano incertezze sul suo futuro e ombre su un riassetto societario che pare finalizzato più a garantire un ruolo e uno stipendio ad una persona che ad assicurare prospettive di sviluppo per la Stazione stessa"

"La Stazione Sperimentale Industria delle Conserve Alimentari (SSICA) -si legge in una nota di Nicola Dall'Olio- rappresenta un tassello fondamentale di quel sistema integrato di produzione, sapere e ricerca che fa di Parma la capitale italiana dell'agroalimentare. La stazione è un'istituzione pubblica di sperimentazione fondata nel 1921 che opera a livello nazionale a servizio delle industrie agroalimentari e che impiega circa 100 persone, la gran parte ricercatori.

Preoccupa quindi che, proprio pochi giorni dopo il riconoscimento Unesco, vi siano incertezze sul suo futuro e ombre su un riassetto societario che pare finalizzato più a garantire un ruolo e uno stipendio ad una persona che ad assicurare prospettive di sviluppo per la Stazione stessa. In base a quanto denunciato dai sindacati in conferenza stampa, la Camera di Commercio di Parma, che dal 2010 ha preso in carico dal Ministero la gestione della Stazione, si appresterebbe a trasformarla in una fondazione di diritto privato. Al netto degli evidenti interessi personali dell'attuale presidente della Camera di Commercio, in cerca di un nuovo ruolo da direttore dopo 16 anni ininterrotti sulla stessa poltrona, sfuggono le ragioni stringenti di questo riassetto che non pare avere alcun reale motivo di urgenza, né normativo né di bilancio, e che sembra generare più problemi che opportunità.

Non si capisce ad esempio come una fondazione privata potrebbe ricevere il contributo obbligatorio delle industrie conserviere, previsto per legge, che copre il 65% delle entrate. E non si capisce come possa essere conferito alla gestione di un soggetto privato il patrimonio pubblico della stazione. Così come preoccupa sul piano occupazionale il cambio dell'assetto societario e dell'inquadramento lavorativo che faciliterebbe licenziamenti e dismissioni.

Tutte cose che non sono state spiegate ai lavoratori e alla città. Non vi è infatti traccia di uno studio approfondito che giustifichi la necessità di questo riassetto, né di un piano industriale che indichi le linee di sviluppo per i prossimi anni. La Stazione Sperimentale è un patrimonio pubblico di storia e professionalità che non può essere stravolto o messo a rischio senza un progetto condiviso e un coinvolgimento di tutti i soggetti in gioco, compreso il Comune di Parma, che tra una celebrazione e l'altra, farebbe bene a prendere posizione su un asset strategico per la città. Confido che nel consiglio camerale previsto per venerdì prevalga l'interesse generale e non vengano prese affrettate e unilaterali decisioni che possano condizionare il futuro della Stazione Sperimentale.

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