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Cronaca

Università, le difficoltà dei fuori sede: "Visti come vacche da mungere"

Affitti alle stelle, trasporti pubblici cari rispetto al servizio offerto, mense costose, poche agevolazioni per i luoghi di cultura e costo della vita elevato. Lo sfogo degli studenti fuori sede

Sono circa 30 mila gli studenti che ogni anno popolano Parma, di cui 20 mila fuori sede.  Cifre importanti per una città come Parma, che però offre servizi, secondo molti studenti, in larga parte insufficienti alle necessità, specie dei fuori sede. Il "grido di allarme" lo ha lanciato un'importante esponente del mondo universitario parmigiano, Anna Maria Cavalli, presidente del corso di laurea magistrale in Giornalismo, nel corso del recente incontro al Teatro Due sulla cultura dello sviluppo per la città.

Tra i problemi maggiormente avvertiti dai fuori sede la ricerca di un alloggio. Due le strade percorribili: lo Sportello Università casa e gli alloggi ER.GO. Il primo fornisce circa 300 posti letto in appartamenti, attraverso l'intermediazione della Fondazione Falciola, con assistenza contrattuale, controllo dello stato degli alloggi e agevolazioni fiscali sia per gli studenti che per i proprietari. Altra via gli alloggi ER.GO, appena più di 600 posti letto disseminati in sette strutture, con affitti agevolati, attorno a 170 euro al mese, per gli aventi diritto alla borsa di studio per merito, e ISEE inferiore a 19.152,97 euro.

Inoltre, stando a quanto riportato dal sito internet dell'Er.GO, su circa 600 posti letto, solo 3 residenze su 7 avrebbero camere adibite ai portatori di handicap: solo 4 su 98 posti letto nella residenza Cavestro, 8 posti letto su 108 nella residenza San Pancrazio e 10 su 212 posti letto nella residenza Volturno. Facendo qualche calcolo approssimativo, emerge come appena circa il 5% dei fuori sede ha possibilità di trovare casa attraverso canali forniti dalle istituzioni. Questo spiega il largo ricorso agli affitti da privati, in abitazioni spesso care, con prezzi che superano 300 euro al mese per una singola, anche per abitazioni fatiscenti e in assenza di regolare contratto. Solo uno dei problemi segnalati da molti studenti.

Altro tema caldo i trasporti con i mezzi pubblici, ritenuti insufficienti da molti universitari, sia per frequenze delle linee, che per gli orari. "Paghiamo caro un servizio indubbiamente scarso, che per noi dovrebbe essere molto più agevolato di come è ora. Non si ragiona nell'ottica degli studenti, questo è certo". Tasto dolente la mobilità, perchè le agevolazioni per il parcheggio della propria autovettura riguardano unicamente i residenti.  "Perchè anche in città come Reggio – afferma uno studente – basta il domicilio per avere il diritto al permesso di parcheggio gratuito per la prima macchina nella zona della propria abitazione, mentre qui a Parma è indispensabile la residenza?".

Non si placano le polemiche da parte di numerosi universitari nemmeno per quanto riguarda le mense, "Va bene essere nella Food Valley – ironizza uno studente –, ma pagare un menù completo oltre 7 euro mi sembra troppo!". Sono previste borse di studio per usufruire del servizio ristorazione, secondo requisiti di merito e reddito, ma sono numerosi i casi di studenti che risultano idonei ma non assegnatari per "indisponibilità di risorse finanziarie", condizione che permette loro di ricevere unicamente 200 euro da utilizzare in servizio ristorazione.

"La cultura non è per tutti", aveva denunciato al Teatro Due un rappresentante universitario, lamentando come ci siano poche possibilità di ottenere riduzioni per l'ingresso a luoghi d'arte e cultura. Agevolazioni per under 26 al Teatro Regio, ingressi a 10 euro da parte del Teatro delle Briciole, abbonamenti a 63 euro per 7 spettacoli al Teatro Due, alcune delle possibilità di fruizione agevolata del mondo culturale parmigiano, nel complesso insufficienti, secondo molti studenti.  "Ci sentiamo come vacche da mungere, e non come risorsa – afferma amareggiato uno studente di architettura –. Non bisogna dimenticarsi che i fuorisede sono uno dei motori economici della città, dagli affitti, al vivere quotidiano".

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