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Cronaca Centro / Strada Giuseppe Garibaldi

Aida al Regio: tripudio di applausi nell'anteprima per gli under 30

Un grande successo per l'anteprima del capolavoro verdiano dedicata ad avvicinare i giovani al teatro d'opera. Commenti densi di entusiasmo tra il pubblico, che ha acclamato particolarmente i protagonisti e il maestro Fogliani

"Mi provoca un interesse continuo, la scrittura è così immediata e consequenziale che non riesco ad isolarne alcuni passi. Immagino di aprire un libro e cominciare a leggere e il preludio è un invito a leggere questa storia, con un'introduzione sognante che è l'emozione più forte. Ci sono delle suggestioni incredibili e l'intera opera è così concatenata e armoniosa che è difficile isolare un momento". La descrive così il maestro concertatore e direttore Antonino Fogliani, giorni prima del debutto, salutato ieri sera per l'anteprima dell'Aida con un tripudio di applausi accendendo il Teatro Regio popolato unicamente di giovani al di sotto dei trent'anni, nell'ambito di un'iniziativa pensata per avvicinarli al grande teatro d'opera.

Una nuova produzione del capolavoro di Giuseppe Verdi con la regia di Joseph Franconi Lee, ideata da Alberto Fassini per il Festival Verdi, maestro del coro Martino Faggiani, con i costumi di Mauro Carosi,  le luci di Guido Levi e le coreografie di Marta Ferri. Acclamatissimi dal pubblico Aida Susanna Branchini e Radamès Walter Fraccaro, ma anche il re d’Egitto Carlo Malinverno, Amneris Mariana Pentcheva,  Ramfis Giovanni Battista Parodi, Amonasro Alberto Gazale, la sacerdotessa Yu Guanqun e il messaggero Cosimo Vassallo.

Un debutto importante quello a Parma per Fogliani, per uno spettacolo ricordato anche per l'aspetto fastoso, le grandi scene e gli affreschi corali. Un'opera ricca ed attraente dove, però, secondo il Maestro Fogliani, bisogna saper leggere anche un'idea di creare quasi un'opera da camera, notturna. "Verdi ha l'abilità, pur avendo una grande orchestra, di usarla raramente tutta insieme, se non nelle grandi esplosioni emotive. È un'opera che ha il binomio tra la sontuosità e l'eleganza delle parti cameristiche. Ho chiesto all'orchestra e al le voci di rispettare il più possibile tutti i dettati verdiani perchè in questa partitura oltre al valore delle note, Verdi ne scrive anche il valore drammatico e abbiamo cercato di restarne fedeli il più possibile".

Aida al Teatro Regio


Foto: Roberto Ricci

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