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Cronaca Centro / Vicolo San Marcellino

Tangenti, interrogato Mangiarotti. Carcere confermato per Jacobazzi

L'imprenditore dovrà rispondere del sistema di corruzione di cui secondo l'accusa era parte integrante. Intanto il gip Maria Cristina Sarli ha respinto l'istanza di scarcerazione dell'ex comandante dei vigili

E' cominciato nel pomeriggio presso gli uffici della Procura l'interrogatorio di Norberto Mangiarotti, uno degli imprenditori arrestati nell'ambito dell'inchiesta sulle 'mazzette' per gli appalti del verde pubblico. Mangiarotti è arrivato negli uffici di vicolo San Marcellino a bordo di un cellulare della polizia penitenziaria proveniente da Piacenza, dove è recluso; deve rispondere a domande relative al sistema di corruzione di cui secondo l'accusa era parte integrante e che prevedeva, secondo gli inquirenti, l'affidamento di appalti di manutenzione a fronte di fatture gonfiate o assolutamente fittizie perché relative a lavori inesistenti.

Il gip Maria Cristina Sarli ha nel frattempo respinto l'istanza di scarcerazione presentata da Giovanni Maria Jacobazzi, ex comandante della polizia municipale di Parma, accusato nell' ambito della stessa inchiesta di corruzione, peculato e tentata concussione; la difesa ha anticipato che presenterà ricorso al Tribunale del riesame. Secondo i capi di imputazione, Jacobazzi avrebbe approfittato del sistema di false fatturazioni per farsi ristrutturare il giardino della casa al mare di Santa Marinella, sul litorale laziale.

Nel corso dell'inchiesta i militari della Guardia di finanza hanno inoltre scoperto che Jacobazzi avrebbe venduto informazioni riservate ad un detective di Monza al costo di 4.000 euro e che, nelle sue funzioni di capo della Municipale, avrebbe esercitato pressioni su suoi sottoposti al fine di 'annullare' una contravvenzione staccata dall'ufficio annonario ad un noto ristorante di Parma.

ORE 21
Si è concluso l'interrogatorio di Mangiarotti, arrestato assieme ad altre 10 persone, compresi alcuni dirigenti apicali del Comune di Parma. Massimo riserbo da parte del suo legale Sandro Milani, uscito dagli uffici della procura dopo cinque ore di interrogatorio. Domani toccherà a Gian Luca Facini, un altro degli imprenditori coinvolti nel giro di fatture 'gonfiate' o inesistenti, rispondere alle domande degli inquirenti. Il suo interrogatorio si terrà nel carcere di Forlì, dov'é rinchiuso.

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