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Cronaca

"Tanzi è in pericolo di vita", ma sui domiciliari slitta la decisione

I legali dell'ex patron della Parmalat: "Ha perso oltre 30 chili, ne pesa 49. E' nutrito con l'alimentazione artificiale". LA decisione del tribunale dovrebbe arrivare in un paio di giorni

Calisto Tanzi è "borderline per la demenza senile" e restare in carcere "può mettere in serio pericolo la sua vita" secondo la consulenza medica depositata dai suoi legali al tribunale di Sorveglianza di Bologna, che si è riservato sulla decisione se concedergli la detenzione domiciliare. Una richiesta rinnovata dagli avvocati (i ricorsi nel tempo sono stati tre, due rigettati ma uno rinviato alla Sorveglianza dalla Cassazione) per le peggiorate condizioni dell'ex proprietario del gruppo collassato nel 2003.

A loro Tanzi ha confidato ieri: "Spero di tornare a casa". E" in un profondo stato depressivo, non mangia. Ha perso oltre 30 chili, ne pesa 49. E' nutrito con l'alimentazione artificiale. In aula ci è arrivato col sondino gastrico al naso, camminava appoggiandosi alle guardie che l'hanno prelevato dall'ospedale di Parma dove è ricoverato dall'11 febbraio in regime di detenzione. Nonostante ciò, manette ai polsi, oggi come avvenne il 9 gennaio quando arrivò a Bologna per il processo d'appello sul crac. "Un fantasma, uno spaventapasseri con abiti smessi addosso" per l'avvocato Giampiero Biancolella, che con Filippo Sgubbi e Fabio Belloni chiede la detenzione domiciliare appellandosi al fatto che un ultrasettantenne, operato al cuore, è incompatibile col carcere. Secondo la consulenza, il problema non è tanto l'alimentazione, quanto il fatto che Tanzi è afflitto da una patologia psichiatrica dovuto alla mancanza di contatti affettivi e con la realtà, che crea "un affievolimento della capacità cognitive", prossimo alla demenza senile.

Per questo Tanzi ha preferito leggere le sue dichiarazioni spontanee. Si è detto "perfettamente consapevole della gravità dei reati per cui è stato condannato, e se ne è assunto ogni responsabilità". La procura generale ha chiesto che il ricorso sia rigettato: Tanzi può essere curato in detenzione. L'ex patron è stato condannato in primo grado a Parma a 18 anni per il crac (appello in corso), e a 9 anni e due mesi per Parmatour. Definitiva la condanna a Milano per aggiotaggio, ridotta a 8 anni e un mese in Cassazione. Il 73enne è detenuto dal 5 maggio 2011 quando la Finanza ne eseguì l'arresto nella villa di Alberi di Vigatto dopo il passaggio in giudicato della condanna. La decisione del tribunale di Sorveglianza presieduto da Francesco Maisto è attesa in due-tre giorni, anche se non c'é scadenza perentoria.

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