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Cronaca Centro / Piazzale Santafiora, 9

Tar di Parma a rischio, presidio degli avvocati: 'La sezione di Parma autosostiene i costi'

Un presidio di protesta in piazzale Santaflora per chiedere un passo indietro sull'attuazione del decreto Renzi-Madia che prevede la chiusura di sedi distaccate del Tar, tra cui Parma. Colelli: "Non c'è un reale risparmio ma solo ulteriori disagi"

'No alla soppressione del Tar di Parma': presidio giovedì in piazza Santafiora"Il governo chiede una giustizia più veloce abbattendo i costi, puntando a eliminare baluardi come quello di Parma". Con queste parole i delegati sindacali e i rappresentanti dell'Associazione italiana giovani avvocati ha espresso un netto dissenso all'attuazione del decreto Renzi-Madia con cui si punta alla soppressione delle sedi distaccate dei Tribunali Amministrativi Regionali. Le ricadute dell'attuazione del decreto, secondo gli avvocati in presidio in piazzale Santaflora, riguarderebbero anzitutto i cittadini, allungando i tempi previsti a causa della mancanza del riferimento sul territorio. Non solo non ci sarà un risparmio economico, sostiene la sezione parmigiana dell'AIGA, ma ci sarà per il cittadino un aggravio non solo per le spese da affrontare, ma un maggiore dispendio di tempo con inevitabili rallentamenti delle cause. "Questo si contrappone all'attuale efficienza, rapidità ed produttività dalla locale sezione del Tribunale Amministrativo. 'No alla soppressione del Tar di Parma': presidio giovedì in piazza Santafiora
L’auspicata economicità dell’operazione risulta sproporzionata rispetto all’effettivo risparmio di spesa: è stato dimostrato, infatti, che la Sezione di Parma è in grado di autosostenere i costi di locazione e gestione attraverso le entrate provenienti dai contributi unificati", sostiene l'Aiga.

Posizione supportata dalle rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil di categoria perchè, come sottolineato da Donato Colelli, Cgil Parma, "Si parla di 323 mila euro all'anno con contributo unificato a fronte di 216 mila euro di spese complessive, un bilancio attivo che non giustifica la necessità di tagli. Non solo si tratta di pesanti ricadute su cittadini e imprese, che dovranno farsi carico di un costo più elevato dovendosi appoggiare ad altri fori, ma si parla anche di danni nei confronti dei lavoratori che saranno fortemente penalizzati dall'attuazione del decreto". Si parla al momento di 7 lavoratori, che in molti casi risultano essere prossimi alla pensione e dovrebbero in questo modo optare per un trasferimento a Bologna considerando che non è applicabile la mobilità obbligatoria prevista entro i 50km. Un decreto che secondo la delegazione di avvocati in presidio non si tradurrebbe in un vero risparmio dei costi, considerate le spese per il personale da ricollocare e i costi di trasferimento e quelli per reperire archivi, non potendo usufruire degli spazi degli uffici del capoluogo. Secondo l'associazione le scelte del Governo dovrebbero essere orientate sulla razionalizzazione e sulla semplificazione delle pratiche, senza creare ulteriori disagi ai cittadini e alle imprese. Da qui la richiesta, anche a livello locale, di un incontro con il sindaco Federico Pizzarotti per esporre la situazione e illustrare le conseguenze che avrebbe per il territorio ma, sinora, secondo quanto sostenuto dai manifestanti e dalle delegazioni sindacali, non ci sarebbe stata alcuna risposta da parte del Primo cittadino.
 

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