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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro / Strada della Repubblica

Tassa per il permesso di soggiorno, i sindacati dal Prefetto: "E' iniqua"

I rappresentanti di Cgil, Cil e Uil hanno consegnato a Viana una lettera per chiedere la modifica del provvedimento: dal 30 gennaio gli immigrati devono pagare da 152 a 272 per avere le 'carte' in regola

Da un minimo di 152 a un massimo di 272 euro. Da meno di un mese è questo il costo per il rinnovo del permesso di soggiorno per gli immigrati regolari presenti sul territorio italiano. Ogni componente di una famiglia quindi si trova a dover sborsare una cifra che varia a seconda della durata del permesso: per un nucleo famigliare di quattro persone quindi un minimo di 600 euro. A questa cifra vanno aggiunti i 27,50 euro per il rilascio del permesso di soggiorno elettronico, i 14 euro per la marca da bollo e i 30 euro per la raccomandata. Il 4 gennaio 2012 il Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri dichiarò che sarebbe stata possibile una riduzione dell'importo. Metà dei soldi ricavati andranno ad alimentare il fondo rimpatri.

Stamattina i rappresentanti dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil di Parma Raffaele Tagliani, Angela Calò e Maria Tarasconi hanno incontrato il Prefetto di Parma, Luigi Viana, per chiedergli di farsi portavoce presso il Governo affinché modifichi questo provvedimento, contenuto nel pacchetto sicurezza approvato nell'agosto del 2009 dal passato governo Berlusconi, in vigore dal 30 gennaio 2012. Un provvedimento definito dai sindacati "iniquo, in quanto penalizza gli immigrati regolari, già gravemente colpiti dalla crisi economica e occupazionale". A margine dell'incontro i sindacati, che hanno consegnato una lettera a Viana, hanno dichiarato. "Il Prefetto si è impegnato a raccogliere le istanze espresse e a trasmettere i contenuti della lettera e le richieste dei sindacati al Governo e al ministero competente".

LA LETTERA DI CGIL, CISL E UIL PARMA

Dal 30 gennaio è entrata in vigore una legge, voluta dal Governo Berlusconi, che prevede l'aumento dei costi per il rinnovo del Permesso di Soggiorno. Le spese a carico dei lavoratori immigrati, da 72€ circa, sono passate da un minimo di 152€, ad un massimo di 272€, a seconda della durata del permesso di soggiorno. Le stesse cifre si applicano al coniuge del richiedente- gravando quindi pesantemente sul bilancio familiare – e si applicano anche ai disoccupati. Vista la grave crisi economica ed occupazionale, che colpisce più pesantemente i soggetti deboli del mondo del lavoro – giovani, donne e, con implicazioni ancora maggior,i immigrati –CGIL, CISL e UIL di Parma hanno da subito espresso la loro contrarietà ad un provvedimento che aveva il sapore di un accanimento verso chi purtroppo già subisce diseguaglianze di trattamento immotivate.

Infatti il rischio concreto è che una larga fetta della popolazione immigrata, regolarmente soggiornante, sprofondi nella clandestinità a causa della povertà, per l'impossibilità di effettuare il normale rinnovo: questo non è certo il modo di combattere il lavoro nero e di permetterne l'emersione, nello spirito della Direttiva Europea 2009/52/CE, che introduce sanzioni nei confronti dei datori di lavoro che impegnano cittadini stranieri irregolari. CGIL, CISL e UIL erano rimaste favorevolmente colpite da quanto dichiarato dalla Ministra Cancellieri, che aveva annunciato la volontà di intervenire in tempi brevi sulla normativa relativa ai permessi di soggiorno, ed in particolare sulla sovrattassa già entrata in vigore. Vorremmo che si passasse dalle parole ai fatti.

La sovrattassa va quanto meno rimodulata, poiché così com'è non è accettabile, né per il peso sulle famiglie immigrate, né per la sua finalizzazione. Inoltre è urgente che il governo intervenga rapidamente sulla durata del permesso di soggiorno per coloro che hanno perso il lavoro, concretizzando quanto più volte annunciato dai ministri Riccardi e Cancellieri. Chiediamo che il Governo intervenga al più presto per risolvere una questione assolutamente emergenziale.
 

 

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