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Cronaca

Convenzioni per i teatri, la denuncia del Pd: "Il contributo verrà quantificato a posteriori"

La denuncia del Pd su una delibera di Giunta del 30 maggio: "Come faranno i vari soggetti a produrre e a programmare se non sanno a quanto ammonterà il loro contributo?

Cultura e realtà teatrali di Parma. Dopo le polemiche per la messa a bando di alcuni spazi teatrali cittadini, come il Teatro del Vicholo e il Teatro Europa le frizioni ora la polemica scoppia per una delibera, approvata dalla Giunta Comunale il 30 maggio, che dovrebbe individuare i criteri e le linee guida per la stipula delle convenzioni con i vari teatri cittadini. Il punto più scottante è la definizione di "quantificazione" del contributo, piuttosto che di erogazione. Secondo la denuncia fatta dal Partito Democratico si tratterebbe di "una sorta di convenzione senza portafoglio, il contributo verrà eventualmente stabilito a posteriori". 

"Nella storia culturale della nostra città -si legge in una nota del Pd di Parma- non si era ancora mai verificato un momento di assoluto immobilismo, di mancanza di prospettive e di forte insicurezza come quello attuale. A Parma sono numerose le realtà teatrali che operano con grandi meriti anche internazionali da moltissimi anni e che costituiscono un patrimonio consolidato di esperienze e professionalità che nell’insieme hanno dotato Parma di una propria peculiare unicità nazionale. Un sistema culturale di questa importanza deve essere difeso e rafforzato. Mentre invece sul futuro di questo settore è calata un’incertezza che l’amministrazione non riesce più a dipanare.

La delibera dello scorso ottobre sugli obiettivi strategici di politica culturale ha portato a individuare la procedura di evidenza pubblica per l’affidamento di alcuni spazi teatrali cittadiniE’ solo di alcuni giorni fa, datata il 30 maggio, un’altra delibera di Giunta Comunale riguardante i criteri per l’individuazione dei soggetti partecipanti alle politiche teatrali dell’amministrazione e l’approvazione delle linee guida per la stipula delle relative convenzioni. Una delibera molto confusa, probabilmente inutile, che rimanda ad un successivo passaggio, quello del bando - di cui ancora non si hanno notizie - con determina dirigenziale. Un bando tira l’altro, insomma. Se da una parte nella delibera non vi è traccia di nessuna linea guida in materia di stipula di convenzioni, vi sono alcuni aspetti sui quali il Partito Democratico chiede chiarezza.

Primo tra tutti la distinzione tra i requisiti utili per accedere al bando e i criteri di valutazione per la definizione della graduatoria, criteri che si auspica terranno conto della storia, dell’esperienza e della qualità della produzione culturale del soggetto richiedente. Altro aspetto preoccupante della delibera in oggetto è la quantificazione (non l’erogazione!) a posteriori del contributo per l’attività svolta. Una sorta di ‘convenzione senza portafoglio’, insomma, dato che il contributo economico verrà “eventualmente” stabilito solo a posteriori. Come faranno i vari soggetti a produrre e a programmare se non sanno a quanto ammonterà il loro contributo?

Il soggetto in convenzione deve pure concedere un ‘congruo’ numero di spettacoli gratis mentre chi gestirà una struttura dovrà concedere per iniziative istituzionali e per quelle ‘fatte proprie’ da parte dell’amministrazione comunale, un altrettanto ‘congruo’ numero di giornate con tanto di personale e dotazione tecnica. Anche questo ‘possibilmente gratis’. Se mai nessuno si è permesso di mettere in discussione il riconosciuto patrimonio storico tantomeno la produzione culturale di ciascun soggetto, generatore di economia e lavoro, ci stiamo di nuovo chiedendo quali siano gli obiettivi strategici dell’assessore Ferraris.

Forse portare alla paralisi l’intero settore? Tra l’uscita del bando, la sua compilazione, la formulazione della graduatoria, unitamente alla discussione del prossimo bilancio preventivo, si arriverà molto probabilmente al mese di luglio. Troppo tardi per le strutture teatrali che già avrebbero dovuto ricevere le necessarie risposte utili a programmare la prossima stagione, garantire la continuità della propria attività e dei posti di lavoro dei propri dipendenti. Inoltre, se altre iniziative ci devono essere perché mettere in discussione gli spazi e le realtà già consolidate e non dare ai nuovi richiedenti nuovi spazi? Tempi dilatati per procedure che si potevano evitare e che stanno portando allo sfinimento il nostro sistema teatrale cittadino".

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