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Cronaca

Teatro Regio, Ghiretti: "Perchè sono stati accantonati 850 mila euro?"

"E' un operazione di copertura per conseguire un principale risultato: evitare di chiudere il bilancio del 2015 con 900mila euro di utile. Perché? Qui posso fare solo supposizioni ma la prima e più logica è che non ci si può presentare al Ministero chiedendo fondi per il Festival con utile di questa entità"


"La Giunta della trasparenza prima di tutto -si legge in una nota di Roberto Ghiretti- dimostra per l'ennesima volta di predicare bene e razzolare male. Studiando a fondo il bilancio 2015 presentato dalla Fondazione Teatro Regio si può verificare un passaggio che francamente solleva più di una perplessità e sul quale ho già predisposto una necessaria interrogazione.

Il bilancio in questione si è chiuso con utile di poco più di 46mila euro. È da notare però che come disponibilità liquida la Fondazione ha sui propri conti correnti bancari 1,5 milioni di euro. Una discreta liquidità per la quale mi sono francamente chiesto da dove potesse venire. Ed ecco che analizzando nel dettaglio il documento salta fuori un accantonamento di 850mila euro per “Fondo rischi e per lo sviluppo”. I fondi rischi e oneri accolgono gli accantonamenti destinati a coprire perdite o debiti aventi una natura determinata: deve essere chiaro il rischio che si sta correndo e l'onere che si dovrà sostenere. Non ne esistono di natura generica. Di fatto, per spiegarci, non esiste la possibilità di dire “metto da parte un pò di soldi che non si sa mai...”. Nel caso specifico la giustificazione contabile di questo accantonamento è che “si è ritenuto di accantonare 850mila euro al Fondo per lo sviluppo del Festival Verdi, per promuovere un effettivo rilancio dell'attività che giàiniziato 2015 vedrà il suo completamento nel biennio successivo”.

È del tutto evidente che la copertura delle spese per il rilancio del festival Verdi non è un rischio, è una scelta politica; così come è evidente che quei soldi sono stati messi lì del tutto impropriamente. Nel sollevare questa questione voglio essere molto chiaro: sono stati sottratti soldi? No. Sono state evase delle tasse? No. Quella che è stata fatta è un operazione di copertura per conseguire un principale risultato: evitare di chiudere il bilancio del 2015 con 900mila euro di utile. Perché? Qui posso fare solo supposizioni ma la prima e più logica è che non ci si può presentare al Ministero chiedendo fondi per il Festival con utile di questa entità. Chi finanzierebbe con soldi pubblici un festival che già gode di ottima salute economica? Secondariamente con conti come questi come si giustificano i continui, costanti e ingenti trasferimenti da parte del Comune di Parma?

Ad esempio, come si giustifica un contributo per la rassegna estiva del Teatro Regio, di ben 350mila euro, e per di più utilizzando fondi della Tassa di soggiorno? Considerato che i proventi di questa tassa arrivano direttamente dagli albergatori viene da chiedersi che necessità vi fosse di finanziare questa rassegna visto che in primo luogo i fondi propri la Fondazione con tutta evidenza li aveva, e poi che la rassegna proposta per quanto abbia ottenuto un buon successo in città di sicuro non ha richiamato turisti da fuori città. Insomma un pasticcio, un pasticcio che evidenzia un paio di cose per quanto mi riguarda ormai note: in quattro anni questa Giunta non è riuscita ad acquisire quella competenza necessaria ad amministrare Parma. La seconda discende dalla prima: a fronte delle difficoltà che si palesano,spesso per la propria incompetenza, Pizzarotti e soci non esitano nel cercare scorciatoie più o meno per riuscire comunque a saltarci fuori. Il caso illustrato mi pare emblematico in questo senso: la politica di tagli sul Regio ha prodotto un bilancio troppo ricco e la soluzione è stata trovata forzando le regole e inventandosi un accantonamento per rischi assolutamente fuori luogo. Il punto è che questa incapacità di spendere, di programmare propriamente, di utilizzare le risorse in maniera lineare è proprio il tratto distintivo di questa amministrazione che in quattro anni non ha ottenuto risultati degni di nota se non quello di ripetere come un mantra che si è ridotto il debito, operazione anche questa non estranea a qualche gioco di prestigio contabile, ma di questo parleremo un'altra volta.

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