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Cronaca

Tutti uniti a sostegno del Teatro Regio, ma fuori dal Cda

Fondazione Cariparma, Provincia di Parma, Camera di Commercio e Fondazione Banca Monte confermano l'abbandono del cda, ma proclamano il proprio sostegno. Pizzarotti si farà carico della questione del Teatro: i lavoratori sono in fibrillazione

“Fondazione Cariparma, Provincia di Parma, Camera di Commercio e Fondazione Banca Monte non faranno più parte della Fondazione, lasciando come unico socio il Comune di Parma”. Questo il risultato dell’incontro tenutosi oggi pomeriggio tra i componenti del Consiglio d’Amministrazione del Teatro Regio. Alla fine dell’incontro Roberto Delsignore della Fondazione Banca Monte ha dichiarato di voler “collaborare e sostenere il Teatro Regio e che la riunione è stata affrontata con spirito cooperativo e propositivo”. Un intento confermato da Carlo Gabbi della Fondazione Cariparma che si è spinto fino ad affermare di “esser riusciti a trovare un metodo di lavoro condiviso per il bene della città”. Ma nel cda nessuno vuole rientrare.

Una querelle che pare essere più politica che economica e che pone lo storico teatro ducale in una posizione di empasse. Una vera e propria doccia fredda per lavoratori del Teatro Regio e grillini riuniti insieme sotto i Portici del Grano. Il presidio organizzato dal Movimento 5 Stelle, in contemporanea con la riunione del cda, a sostegno della Giunta Comunale è stato rinvigorito nel pomeriggio dai dipendenti del Regio che in massa si sono recati di fronte al municipio per avere lumi sul proprio futuro.

“Non ce ne andremo finchè non ci fanno capire cosa ci succederà” tuona un uomo che da diversi lustri fa parte delle maestranze del Regio. “E’ una guerra tra chi vuole un cambiamento e chi ha interesse che resti tutto com’è”. I lavoratori sono coesi nel reputare che si tratti di puro ostruzionismo “anche consiglieri comunali che di teatro non sanno nulla e non si sono mai preoccupati di cosa accadesse al Regio sparano a zero contro il sindaco, noi tra lo status quo e l’innovazione appoggiamo l’innovazione”.

Lo status quo per alcuni sarebbe rappresentato da Mauro Meli sovraintendente del Teatro in odor di riconferma lo stesso che secondo Roberto Furfaro consigliere comunale del M5S “riceveva premi di produzione in busta paga pur producendo solo debiti. Soldi che sono i cittadini a pagare”. I sindacati all’uscita del colloquio con il sindaco si dicono ottimisti, lo stesso Sindaco ha dichiarato il proprio impegno a sostegno della causa del Teatro Regio, ma “l’opera” pare non sia ancora giunta al termine.
 

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