rotate-mobile
Cronaca Centro / Piazza Giuseppe Garibaldi

Regio, mancata nomina del Direttore. I sindacati: "Non possiamo attendere oltre"

I sindacati: "Nell'immediato, vi è la necessità di effettuare un incontro, per altro già richiesto, fra Presidente della Fondazione Teatro Regio, Assessore alla Cultura e rappresentanze sindacali"

"Le organizzazioni sindacali di categoria di SLC CGIL, FISTEL CISL e UILCOM UIL di Parma -si legge in una nota- manifestano la loro preoccupazione per la mancata nomina del nuovo Direttore Generale a seguito delle dmissioni del dott. Fontana, in un momento particolarmente delicato per il futuro del Teatro Regio di Parma e per tutta la produzione culturale della città. I sindacati di comparto ritengono, infatti, quanto mai urgente avviare un confronto vero per la definizione di un reale ed ambizioso progetto di rilancio del teatro in termini di qualità e quantità della programmazione e delle produzioni, salvaguardandone sia il livello occupazionale che la peculiarità di teatro d'opera, aprendo alle più ampie possibili sinergie, collaborazioni e opportunità a livello nazionale e internazionale. Progetto la cui responsabilità e regia sono in capo al Comune di Parma, in quanto socio unico della Fondazione, che dovrebbe prescindere da colui che sarà il futuro direttore generale e che, comunque, non è più procrastinabile. Inoltre, se si considera che il 2015 è l'anno dell'Expo, è necessario ripensare una programmazione che definisca quanto prima il calendario del Festival Verdi, ma anche una maggior continuità (numero di opere e di repliche) della stagione lirica.

Fermo restando quanto sopra, nell'immediato, vi è la necessità di effettuare un incontro, per altro già richiesto, fra Presidente della Fondazione Teatro Regio (il Sindaco Federico Pizzarotti), Assessore alla Cultura e rappresentanze sindacali per avere chiarimenti su temi che riguardano la gestione quotidiana e dei prossimi mesi del teatro. In particolare riguardo a servizi, costi, ricavi, personale coinvolto, etc, conseguenti all'adesione da parte della Fondazione Teatro Regio di Parma al Consorzio Paganini e a convenzioni per la fornitura di servizi con Aterconsorzio. Così come occorre far chiarezza sui lavori di ristrutturazione da effettuare, tempi, personale interno ed esterno coinvolto o coinvolgibile, su eventuali trasferimenti dell'ubicazione di reparti produttivi, orari di lavoro, pianificazione delle attività, delle produzioni e prospettive occupazionali.

È evidente, pertanto, che la città, il teatro e i lavoratori non possono attendere oltre e soprattutto è impensabile che il solo nuovo Direttore Generale possa essere il deux ex machina del rilancio di questo strategico presidio culturale. Se non si avvia al più presto un percorso condiviso, che coinvolga anche le forze economiche locali e non solo, per giungere a un piano industriale che garantisca sviluppo e crescita per il teatro quale volano per l'intero territorio parmense, si vanificherà il risanamento economico e finanziario del teatro stesso avviato negli ultimi due anni e a cui i lavoratori hanno contribuito in prima persona. Non si vorrebbe che ciò a cui si sta assistendo oggi fosse un’inesorabile lenta decadenza del Teatro Regio di Parma o l’ennesimo esempio di una gestione occulta e poco trasparente ai danni della collettività".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Regio, mancata nomina del Direttore. I sindacati: "Non possiamo attendere oltre"

ParmaToday è in caricamento