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Cronaca Centro / Piazza Giuseppe Garibaldi

I Sotenitori del Regio: "La nomina del Direttore Genarale sia immune da influenze politiche"

Teatro Regio e individuazione del nuovo Direttore Generale dopo le dimissioni di Carlo Fontana. L'Associazione Amici del Teatro Regio di Parma interviene del dibattito

Teatro Regio e individuazione del nuovo Direttore Generale dopo le dimissioni di Carlo Fontana. L'Associazione Amici del Teatro Regio di Parma interviene del dibattito sottolineando la necessità che "sia immune da qualsiasi influenza politica". 

LA NOTA DEI SOSTENITORI DEL REGIO. "Siamo estremamente perplessi ed altrettanto preoccupati per quello che sta accadendo nella nostra città. Il Teatro Regio è un Teatro glorioso e deve assolutamente essere immune da qualsiasi influenza politica. Riteniamo che l’individuazione del nuovo Direttore Generale del Teatro sia di estrema importanza affinché Parma consolidi, magari rafforzandola, la propria presenza all'interno del sistema teatrale e di spettacolo italiano.

Avevamo nutrito grandi speranze nel lavoro di uno tra i più eminenti uomini di cultura che nel nostro Paese si occupano di teatro e di musica. Carlo Fontana, ci sembrava la scelta giusta per rappresentare plasticamente alla città che occorreva cambiare passo, che occorrevano personalità autorevoli ed indipendenti, che il tratto da imprimere con forza sul nostro Teatro fosse quello della più alta qualità e credibilità, in una congiuntura economico-sociale difficilissima.

Non abbiamo compreso a motivo di cosa, a fronte della meritoria opera compiuta, Carlo Fontana abbia deciso di rassegnare le proprie dimissioni. Ma le vicende cui stiamo assistendo negli ultimi giorni, ci motivano ad intervenire per ribadire con forza che Parma non può innestare la marcia indietro. Gli sforzi compiuti negli ultimi due anni non possono essere vanificati. Sarebbe anzi auspicabile offrire continuità alla molteplicità di azioni e di sforzi portati avanti. È questo, di contro, il momento di ripartire con slancio, con ritrovata alacrità, con un colpo d'ali di fantasia e creatività nel solco tracciato dal lavoro compiuto negli ultimi due anni. Siamo pronti ad essere protagonisti della riattivazione del dialogo tra cultura ed impresa. L'economia italiana per risollevarsi ha vitale bisogno della cultura, perché solo la cultura è elemento intermediario tra eredità storica e creatività contemporanea. A Parma, la cultura funge da collante per tutto ciò che, nella nostra tradizione, attiva la mobilitazione di quelle attività che danno respiro all'intera filiera turistica.

È il cuore della strategia che dobbiamo portare innanzi tutti insieme per rilanciarci. Dobbiamo farlo con decisione e senza attendere oltre. Ci occorre una competenza che tenga conto della profonda specificità dei valori sociali della nostra terra. Il "Regio" è uno di quei pilastri instaurativi di legami nell'insieme dei membri della comunità cittadina, uno di quegli elementi che corrobora il sentimento dell'appartenenza ad una delle principali città storiche italiane. Abbiamo bisogno di recuperare identità, tanto nell'immagine quanto nelle persone che connotano l'attività del nostro Teatro.

Abbiamo bisogno di una figura, alla guida del nostro Teatro, che sappia guardare al "Regio" come un Sindaco deve saper guardare alla Città e che preservi la continuità tra quanto Parma è stata capace di creare nel passato ed il luogo della creazione che si prefigge di essere nel futuro. Lo dobbiamo a tutti i cittadini, ed in particolare ai nostri giovani, perché nel "Regio" si riconoscano e nel "Regio" riconoscano uno dei simboli più alti dell'espressione di sé in un futuro così gravido di incognite".

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