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Cronaca

Terremoto, danneggiate altre 550 mila forme di Grana e Parmigiano

E' pesante il bilancio della nuova scossa di terremoto in Emilia per la produzione locale: in pochi giorni colpito il 10% della produzione annua

Altri 550.000 pezzi tra forme di Grana e Parmigiano, in aggiunta ai 500.000 già colpiti dalla scossa del 20 maggio scorso: questo secondo Coldiretti, il bilancio delle nuove scosse di terremoto nei caseifici della pianura padana. Strutture che ora, come gli allevamenti da latte "rischiano il collasso". In base alle informazioni raccolte - osserva l'associazione in una nota - il terremoto di oggi, fra Mantova e Modena, "ha danneggiato 250.000 forme di Grana e 300.000 forme di Parmigiano" che si vanno a sommare "ai 500.000 già colpiti la settimana scorsa.

Le scosse sismiche hanno in pratica colpito il 10 per cento della produzione annua di due dei formaggi più popolari e diffusi del Made in Italy e la metà di questo 10 per cento viene considerato non più recuperabile in alcun modo". Tale situazione, spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia, "rischia di mettere in ginocchio il settore: le forme perse o danneggiate servivano anche come garanzia per crediti e finanziamenti che le aziende avevano chiesto alle banche per gestire l'attività e gli investimenti. Adesso non c'é un minuto da perdere e ognuno deve fare la propria parte".

Pertanto, aggiunge, "le banche devono garantire la sospensione dei mutui e la tenuta delle linee di credito, mentre le istituzioni e in particolare la Regione devono intervenire con misure straordinarie per andare in soccorso delle persone e delle aziende. Nessuno si può e si deve tirare indietro: è il sistema Paese che si deve muovere perché questa è una tragedia che riguarda tutti ed è insieme che ce la possiamo fare".

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