Terremoto, Reggia di Colorno: rimossi altri dieci pezzi danneggiati
Proseguono i lavori di messa in sicurezza del prezioso edificio monumentale da parte di un gruppo di 15 tra gruisti, edili e tecnici e due restauratori, si tolgono gli elementi decorativi non più sicuri
Si continuano a rimuovere statue e coppe alla Reggia di Colorno. Nonostante la neve che ha cominciato a imbiancare tetti e cortili e nonostante il freddo polare, le squadre coordinate da Doriano Rivieri tecnico della Provincia, sono al lavoro per togliere gli elementi decorativi resi non più sicuri dalle due scosse di terremoto della settimana scorsa. Dieci complessivamente – tre statue e sette vasi – quelli portati a terra oggi.
Si lavora con le imbragature e il lungo braccio della autogru mentre con la piattaforma aerea altri tecnici proseguono i controlli su ogni pezzo. Gli addetti sono circa una quindicina con gruisti, edili e tecnici fra cui anche due restauratori che sovrintendono alle delicatissime operazioni di legatura, sollevamento e posa a terra dei pezzi. La priorità è la messa in sicurezza quindi prima si rimuovono gli elementi la cui staticità è stata compromessa dal terremoto, poi si passa a verificare i gruppi sulle torri e le torri stesse e si progetta il nuovo sistema di ancoraggio. Tutte le operazioni vengono realizzate in accordo con la Soprintendenza.
I gruppi scultorei
Dopo aver tolto e verificato gli elementi che si alternano lungo il lato sul giardino (5 quelli tolti) e sulla facciata (5), domani continuerà l’esame dei gruppi scultorei sulle torri per capire quali occorre rimuovere, come nel caso della prima statua tolta ieri, e come potenziare l’ancoraggio.
Le Torri
Sempre sul lato del fiume sulla torre di Nord Ovest ci si dovrà occupare anche della lanterna che ha avuto un cedimento strutturale. L’idea è di procedere ad una fasciatura, un intervento tampone per evitare la caduta, in caso di altre scosse, di frammenti e quindi di ulteriore pericolo. In ogni caso il cortile sottostante è stato chiuso proprio per ragioni di sicurezza.
La chiusura e le aperture