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Cronaca

Provincia, approvato un documento Pro-Tibre - Rimandata l'assemblea dei sindaci

Se da una parte si è avuta una levata di scudi a difesa del tratto autostradale, dall'altro i Comitati hanno chiesto l'annullamento anche del primo stralcio. Mozione per ribadire la centralità dell'opera autostradale

Tirreno-Brennero. E' in corso, dalle ore 8.30 della mattinata del 26 ottobre l'Assemblea dei sindaci sta affrontando il delicato argomento della Tirreno-Brennero dopo le indicazioni della Regione Emilia-Romagna e dell'assessore Donini che hanno scelto di togliere il secondo stralcio dell'opera dall'elenco delle opere strategiche. Se da una parte si è avuta una levata di scudi a difesa del tratto autostradale, dall'altro i Comitati hanno chiesto l'annullamento anche del primo stralcio. Il sindaco di Colorno Michela Canova, paladina dei No Tibre ha espresso parere contrario alla realizzazione dell'opera. I Comitati e le associazioni, Legambiente e Wwf, sono presenti in sala, come in occasione del'ultima riunione. 

VIDEO: MICHELA CANOVA CONTRO L'OPERA 

Il consigliere Andrea Censi ha presentato una mozione al Consiglio provinciale a favore della realizzazione dell'opera autostradale, tanto contestata dai Comitati che chiede "alla Regione Emilia-Romagna di ribadire convintamente all'interno dei propri strumenti di pianificazione territoriale e dei trasporti l'asse Tibre quale infrastruttura strategica di prioritario interesse regionale per lo sviluppo armonico ed equilibrato di tutto il territorio regionale" mentre la consigliera Canova, sindaco di Colorno, ha presentato una mozione all'Assemblea dei sindaci che esprime una posizione opposto, all'interno del quale si chiede al Governo "di verificare, nelle more dell'approvazione del progetto esecutivo, se sussistono le condizioni per evitare di realizzare il primo lotto del raccordo autostradale Tirreno-Brennero relativo al tratto Fontevivo-San Quirico e di destinare le risorse già stanziate (delibera Cipe 2/2010) sull'asse ferroviario e sulle opere complementari". La mozione di Censi è stata approvata mentre l'Assemblea dei sindaci è stata rinviata. I Comitati protestano per la decisione: 'Il documento presentato dalla consigliera Canova, testo che rappresenta le nostre posizioni, non è stato discusso". 

VIDEO: INTERVISTA A CESARE VACCHELLI 

CESARE VACCHELLI: 'PAGINA NERA PER LA DEMOCRAZIA A PARMA- "Stamattina erano convocate l'Assemblea dei Sindaci -ha detto Cesare Vacchelli a nome dei Comitati- e il consiglio provinciale per discutere due documenti di segno opposto. Sapevamo benissimo che la nostra linea -rappresentata dal documento di Canova sarebbe uscita sconfitta ma speravamo nell'Assemblea dei sindaci che si doveva tenere immediatamente dopo. Il presidente del Consiglio provinciale ha dichiarato che l'Assemblea non si sarebbe tenuta per mancanza del numero legale. A termine di statuto l'Assemblea doveva essere aperta e in modo formale fatta la verifica del numero legale, solo a quel punto si poteva dichiarara sciolta l'Assemblea. Il sindaco Pizzarotti non si è presentato perchè in quel modo avrebbe fatto saltare uno dei due requisiti della legalità che ricordiamolo sono la presenza di almeno 16 sindaci (e ce n'erano 20) e il 50% più uno della popolazione espressa dai sindaci. Senza Pizzarotti questo requisito non ci sarebbe stato e quindi sarebbe saltata l'assemblea. Per noi la responsabilità va divisa in due; Pizzarotti avrebbe dovuto essere presente ed ha una grandissima responsabilità. Tutti sapevano che la nostra linea, che viene dal corteo dell'11 aprile, sarebbe stata vincente perchè avevamo il 52% dei voti ma oggi si è sfilato il sindaco Pizzarotti. Riteniamo questa una pagina nera della democrazia a Parma". 
 

Consiglio provinciale sulla Tibre del 26 ottobre

 

LA NOTA DELLA PROVINCIA - Stamattina sarebbero dovuti riunire in seduta monotematica prima il Consiglio Provinciale, poi l’Assemblea dei Sindaci, all'ordine del giorno di entrambi i consessi  un “Documento di indirizzo in merito al sistema infrastrutturale della provincia di Parma” e una “Mozione in merito alla proposta della Regione Emilia-Romagna per il programma infrastrutture strategiche”. Il Consiglio si è regolarmente svolto, l’Assemblea è stata rinviata a data da destinarsi per mancanza di numero legale, data l’assenza del Comune di Parma.

Il Documento di indirizzo, già discusso nella precedente seduta del Consiglio provinciale, è stato illustrato dal consigliere Censi, che ha insistito sul ruolo strategico della TiBre autostradale e ha espresso un invito al governo di procedere velocemente per approvare il progetto esecutivo del primo tratto.

Nella mozione, presentata dalla consigliera Canova, si concorda con il Governo che vadano privilegiati gli investimenti sulle ferrovie, in coerenza con le linee trasportistiche dell’Unione Europea e si esprime apprezzamento per l’impostazione del Programma regionale delle infrastrutture strategiche e l’Assessore Donini. Per la Pontremolese si chiede alla Regione e al Governo che siano recuperate, già con la legge di stabilità 2016 le risorse a suo tempo stanziate dal governo Prodi (236 milioni + 48 milioni di euro) per il raddoppio della tratta ferroviaria Parma-Vicofertile e per la progettazione definitiva del raddoppio Vicofertile – Fornovo e della galleria di valico (tratto Berceto – Chiesaccia) e si chiede alla Regione Emilia-Romagna di raccordarsi con le Regioni Toscana e Liguria di attivarsi congiuntamente presso il Governo per ottenere una programmazione certa dei finanziamenti necessari per il completamento di questa ferrovia. Per la Cispadana: si chiede alla Regione di impegnarsi per reperire risorse per il completamento della strada Cispadana e per il potenziamento dell’interscambio ferroviario dell’interporto Cepim. Per la TiBre si chiede al Governo di verificare, nelle more dell’approvazione del progetto esecutivo, se susistono le condizioni per evitare di realizzare il primo lotto del raccordo autostradale Ti-Bre, relativo al tratto Fontevivo-San Quirico e di destinare alla Pontremolese le risorse già stanziate. Vi si chiede inoltre alla Regione di rafforzare il collegamenti tra Fiera, Aeroporto e Stazione Mediopadana dell’Alta velocità. Infine si chiede di intervenire presso Trenitalia di garantire alla stazione di Parma almeno due coppie di treni ad alta velocità. Conti, iniziando la discussione, ha aderito al Documento di indirizzo, ritenendo il corridoio TiBre foriero di grandi vantaggi per il territorio e il suo tessuto socio - economico. Quindi chiede un no alla Regione, che pone Parma in secondo piano rispetto ad altri territori. Bianchi sostiene che la contrapposizione tra ferro e ruote è fuorviante perché entrambe le vie sono necessarie e complementari e cita come esempio il trasporto del pomodoro, che difficilmente potrebbe arrivare via ferro a Collecchio (dove si trasforma il 100% del prodotto nazionale. Analoghi i problemi per il latte e per il prosciutto di Langhirano. Inoltre, afferma,  il tessuto manifatturiero del Parmense consiglia di proseguire nella modalità intermodale. Sulla Pontremolese ha spiegato che la soppressione dei passaggi a livello (che devono precedere il completamento) ad oggi non sono finanziati da Fs, quindi ha sostenuto che rinunciando alla TiBre il rischio è di non avere per i prossimi 50 ani né validi collegamenti su ferro né su ruote. Le due opere vanno sostenute entrambe, quindi, secondo Bianchi. A favore della TiBre anche il consigliere Giordani, che segnala con favore che la Provincia abbia oggi un atteggiamento differente di quello a suo tempo tenuto per la stazione Mediopadana. Secondo Serpagli la Regione ha fatto bene a riaprire la discussione per rimodulare il peso del trasporto su gomma rispetto al trasporto su rotaie, ma ha modificato il Piano Regionale trasporti, facendo uscire dalle sue priorità la TiBre autostradale. Parma invece deve rimarcare il peso del suo territorio con una visione strategica sul futuro. Si dice d’accordo con Bianchi e Censi e sostiene l’approvazione del Documento. Anche gli investimenti sulla Pontremolese, secondo Serpagli, vanno fatti e alla svelta, con il miglioramento di un servizio, che serve soprattutto ai pendolari, e che oggi è molto carente, con la soppressione di un treno al giorno, con preavviso di pochi minuti. Ma il raddoppio della Pontremolese, dal punto di vista ecologico è un intervento è doloroso e molto costoso (due miliardi di euro), ha sostenuto, entrambe le opere vanno inserite nelle opere strategiche regionali.

La domanda che Vescovi ha posto al Consiglio è: vogliamo veramente fare di Parma il luogo delle eccellenze agro-alimentare? L’autostrada aumenterà traffico e polveri sottili, aumentando il carico su  questa area, Fontevivo è il Comune con meno terreno fertile della Provincia. Su questa linea, che è vecchia, secondo Vescovi diventeremo perdenti a nel medio periodo. La vera opera prioritaria, su cui concentrare i finanziamenti, ha affermato, sono il raddoppio della Pontremolese e il collegamento con Mantova e Verona. Ha poi rilevato che la valutazione di impatto ambientale andrebbe rifatto risale al 2002 – 2006 e ore il territorio considerato rientra nella Zps. Anche le mitigazioni previste –dice-  non sono adeguate: occorre pretendere che le prescrizioni siano tutte rispettate; gli amministratori devono essere guidati da un’idea di comunità, in cui siano centrali salute, benessere, qualità della vita e dell’economia, partendo da dati certi, e confrontandosi con una maggiore complessità.
Per Massari il documento ha un compito politico: bisogna sventare il tentativo – ricorrente – di rendere irrilevante questo territorio e occorre anche  sfatare il mito che la ferrovia non abbia impatto ambientale. Va ribadito, anche alle altre Regioni, che il corridoio plurimodale che dai porti del Tirreno porta milioni di container è essenziale, pur ribadendo la centralità del ferro, ma allora bisogna trovare i finanziamenti necessari. Propone poi di emendare il Documento e introdurre tutte le richieste avanzate nella mozione della consigliera Canova, tranne quello di destinare le risorse per la TiBre alla Pontremolese.

Cantoni si dice d’accordo per la modifica del Documento chiesta da Massari. Però precisa che la precedente programmazione aveva un senso, e prevedeva entrambe le opere come prioritarie. Ora la scelta non deve essere tra due alternative che si escludano. Ha anche citato l’esempio della Polonia, che raccoglie il 97% dei finanziamenti UE ed è un Paese in forte crescita, Paese che ha puntato non solo sulle ferrovie, ma anche sul trasporto su gomma. Giordani fa quindi la sua dichiarazione di voto a favore del Documento di indirizzo, ma  solo se ribadisce la priorità della TiBre, se no annuncia la propria astensione. Censi si pronuncia a favore del Documento emendato come proposto da Massari.
Canova replica che molti dei problemi sollevati da Bianchi potrebbero essere risolti dal completamento della Cispadana, con costi molto inferiori rispetto alla TiBre. Perdere la  Mediopadana dell’Alta Velocità è stata grave, ma non è paragonabile al tema della TiBre, il cui completamento è stato già finanziato con l’aumento dei pedaggi, che stiamo pagando tutti, sostiene. Il raddoppio della Pontremolese è invece essenziale per Canova. La scelta non è contro il trasporto su gomma, ma tra un’opera utile e una inutile. Bellini ritiene che la TiBre vada realizzata, e aggiunge che il primo lotto potrebbe essere agevolmente allacciato con la Cispadana. Sottolinea che le opere di compensazione sono estremamente importanti per portare il traffico fuori da numerosi centri abitati. Alla fine della discussione si vota sull’emendamento Giordani, che viene respinto, poi sull’emendamento Massari, che viene approvato con 7 voti a favore e 3 contro, infine si vota sul documento così emendato, che viene approvato 7 contrari 2: Canova e Vescovi, astenuto Giordani. La mozione invece raccoglie solo il voto favorevole dei soli Canova e Vescovi e viene respinta.
Il consigliere regionale Rainieri, che era invitato all’Assemblea dei Sindaci, ha informato che proprio oggi vi è all’odg della Giunta regionale lo stralcio della TiBre dalle opere prioritarie.

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