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Tirreno-Brennero: secondo lotto cancellato dal Piano infrastrutture regionale

Il progetto del secondo lotto dell'autostrada Tirreno-Brennero, contestata dai Comitati, dalle associazioni e dai cittadini che hanno dato vita anche ad un corteo di protesta tra Trecasali e Ronco Campo Canneto - dove era stato avviato il cantiere con tanto di reti per il primo stralcio - è stato cancellato dal Piano infrastrutture strategiche che la Regione Emilia-Romagna presenterà al Governo

Il progetto del secondo lotto dell'autostrada Tirreno-Brennero, contestata dai Comitati, dalle associazioni e dai cittadini che hanno dato vita anche ad un corteo di protesta tra Trecasali e Ronco Campo Canneto - dove era stato avviato il cantiere con tanto di reti per il primo stralcio - è stato cancellato dal Piano infrastrutture strategiche che la Regione Emilia-Romagna presenterà al Governo. Sparisce anche la Romea, l'autostrada che sarebbe dovuta sorgere tra Mestre e Ravenna. La decisione dell'assessore ai Trasporti Donini è arrivata perchè "abbiamo deciso di tagliare il trasporto su gomma e non quello su ferro, rinunciando a due autostrade ma non alle ferrovie". Una vittoria per i Comitato che da anni protestano contro la realizzazione dell'opera, che per il primo stralcio ha un costo di 512 milioni di euro - con un costo al chilometro tra i più alti in Italia. Il cantiere per il primo stralcio - tra Fontevivo e Trecasali - è già stato avviato. 

LA PROTESTA DELLA LEGA - "Scommettere sul trasporto su rotaia preferendolo a quello su gomma per decongestionare il nostro sistema viabilistico è un progetto senza alcun dubbio condivisibile, ma questo non vuol dire che dal lunedì al martedì la giunta regionale possa cambiare completamente idea stravolgendo piani strutturali già finanziati e progettati. Tanto più se si parla di interventi che nel programma di mandato del presidente Bonaccini figurano come prioritari e lo sono anche nei fatti.” Così Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia e vicepresidente del consiglio regionale dell’Emilia Romagna interviene dopo l'annuncio dell’assessore Donini  secondo il quale la giunta sarebbe orientata a bloccare i lavori di realizzazione del secondo lotto della Tibre da Trecasali a Nogarole Rocca (Vr). "Al momento, stando a quanto riferito dall'assessore Donini - attacca Rainieri - l’autostrada che dovrebbe collegare il Parmense con l’A22 non sarà inserita nel piano delle infrastrutture strategiche che la Regione presenterà al Governo. Una cancellazione – attacca Rainieri – che, insieme a quella dell’autostrada Romea, dovrebbe comportare un risparmio da 10 miliardi. Risparmi che ricadranno però sulle spalle dei residenti che di queste infrastrutture hanno assoluto bisogno”.
“Al di là dei risparmi – tuona Rainieri -, vorrei capire quale è la ratio che ha portato a questa scelta. Il completamento della Tibre, come già ho indicato durante il mio intervento in aula replicando al presidente Bonaccini che aveva appena presentato le sue linee guida, e' strategico sia per i residenti che per l'indotto. Questa infrastruttura collegherà le coste liguri con il Veneto passando per l'interoporto e tutto il territorio parmense dando alle nostre imprese quell'ossigeno che ancora manca. Se si vuole risparmiare davvero bisogna avere il coraggio di guardare avanti e di fare degli investimenti. Non tagliare quello che costa e puntare sul resto. E Bonaccini – conclude Rainieri -, che cosa dirà ai suoi elettori, che a meno di un anno dalle elezioni ha cambiato idea e si rimangia quanto detto? Senza timore di essere smentito posso dire che questo non solo non è il modo di fare politica, ma nemmeno quello di guidare una regione importante come la nostra. Tra l'altro - continua -, stralciare la Tibre va contro la stessa linea di Renzi che con lo 'Sblocca Italia' aveva promesso di rilanciare le infrastrutture. Mi auguro a questo proposito che i parlamentari e i consiglieri regionali di Parma si uniscano a questa mia denuncia per ridare alla nostra città quel prestigio che le spetta". "La Tibre è indispensabile, se la Giunta vuole tagliare inizi dagli sprechi. Cancellare la Tibre avrà un solo risultato: fare di Parma una città di serie b abbandonandola al proprio destino. Mi auguro che la giunta riveda al più presto questa scellerata decisione".

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