Tirreno-Brennero, Commissione Ambiente: 'Autostrada inutile e diseconomica'

Il fronte no-TiBre si allarga. Questa volta è la Commissione Ambiente del Comune di Parma a chiedere, con un documento approvato all'unanimità, un “ripensamento urgente del progetto”. Per l'organo consiliare presieduto da Fabrizio Savani la bretella autostradale è “inutile, diseconomica e non verrà mai completata, in quanto priva di copertura finanziaria”.

Si tratta di un atto rilevante, accolto con favore da WWF Parma, da sempre schierato contro l'autostrada e a favore del completamento della ferrovia Pontremolese. Secondo il Presidente Rolando Cervi “forse qualcosa sta cambiando, finalmente un’Istituzione mette in discussione una scelta finora mai sottoposta ad un vero dibattito nel territorio. Una prima crepa nel muro di gomma della “politica dell’ormai” (ormai c’è già l’appalto, ormai il progetto è andato troppo avanti, ormai è già tutto autorizzato) con la quale in questi anni è stato rifiutato ogni serio confronto sul merito della questione”.

Attualmente –prosegue la nota del WWF- al costo esorbitante di mezzo miliardo di euro, si vogliono realizzare i primi dieci chilometri degli ottanta necessari per completare il collegamento autostradale dell'Autocisa con il Brennero. Non occorre la sfera di cristallo per prevedere che il resto dell’opera non verrà mai realizzata, date le gravi difficoltà delle finanze pubbliche e il calo del traffico veicolare, dimostrato dal pietoso flop della BreBeMi.

Questo moncone di asfalto chiamato TiBre, ma in realtà destinato a morire nella campagna di Trecasali, devasterà decine di ettari di food valley senza produrre alcun vantaggio, se non per le casse di Autocisa, i cui pedaggi –già molto alti- raddoppieranno nei prossimi otto anni.

Il comunicato del WWF si chiude evidenziando che “l'iniziativa del Comune di Parma è particolarmente importante in questa fase: a Ronco Campo Canneto si stanno iniziando i lavori senza approvazione del progetto esecutivo e senza nemmeno un cartello di cantiere, l’ennesima forzatura di un iter sul quale sussistono molti dubbi, a partire dalle carenze della VIA (valutazione di impatto ambientale) approvata dieci anni fa. Il documento del Comune di Parma è un elemento in più per sollecitare le autorità competenti ad accertare il danno ambientale e a riportare le procedure nel solco della legalità”.