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Cronaca

Si masturbava davanti alle ragazze sul treno Parma-Brescia: 39enne in manette

Nei giorni scorsi, due giovanissime studentesse residenti nella provincia bresciana e che abitualmente raggiungono Parma a mezzo treno della linea Parma – Brescia, si sono presentate presso gli Uffici della Polizia Ferroviaria di Parma al fine di segnalare la ripetuta presenza, a bordo dei convogli in partenza per Brescia, a partire dal settembre del 2015 ed in orari nei quali a bordo si trovano numerosi giovani studenti, di un uomo che in presenza di giovani di sesso femminile, masturbandosi, si era reso responsabile di atti osceni. 

In relazione alla tardiva segnalazione dei fatti, la più giovane delle viaggiatrici, minore degli diciotto, dichiarava non avervi provveduto nell’immediatezza dei fatti poiché inizialmente si vergognava a parlare della cosa anche con i propri amici ma di aver deciso di segnalare il fatto alla Polizia Ferroviara dopo aver appreso che la propria “disavventura” era stata recentemente vissuta, in analoghe circostanze e soprattutto apparentemente ad opera dello stesso soggetto del quale forniva una descrizione, anche da alcune giovani conoscenti. 

Sono stati quindi organizzati servizi finalizzati all’individuazione del soggetto ed in particolare, ricevuta segnalazione telefonica, da parte di un capo treno in servizio a bordo di un treno regionale diretto a Brescia, che a bordo due giovani viaggiatrici avevano loro malgrado assistito ad atti osceni da parte di un soggetto, immediatamente scattava il programmato dispositivo finalizzato alla sua immediata individuazione. In particolare gli agenti, portatisi sul posto e ricevuta segnalazione che l’uomo, una volta notato che le giovani si erano rivolte al Capo Treno, si era nel frattempo allontanato dal luogo, perlustravano sia il binario interessato ai fatti che anche alcuni convogli in sosta coadiuvati da altro personale che immediatamente si portava nell’edificio centrale della stazione con il contestuale monitoraggio del sistema di video sorveglianza. 

In particolare, durante l’ispezione di un convoglio che sarebbe partito circa venti minuti dopo in direzione Bologna, gli agenti sorprendevano una persona rispondente alle descrizioni fornite dalle vittime degliincresciosi episodi la quale, a fronte dell’invito a seguirli in ufficio, dapprima acconsentiva dimostrando un’insolita calma ma una volta raggiunta la scaletta di discesa dal convoglio colpiva violentemente con un calcio un agente e fuggiva utilizzando il sottopassaggio dell’ex temporary station ed una volta raggiunto il piazzale delle fermate degli autobus extraurbani, raggiungeva viale Europa da dove, dopo essersi arrampicata sull’argine del torrente Parma, lo attraversava fuggendo sull’argine opposto in direzione Moletolo. Nel nasceva un lungo e movimentato inseguimento operato sia dagli Agenti intervenuti che da altri colleghi a bordo auto, che portava all’individuazione del fuggitivo in via Reggio, all’interno del cortile del poligono di tiro, ove l’energumeno veniva bloccato. 

Accompagnato in Ufficio i poliziotti riuscivano ad accertare che l’uomo, avente a carico varie denunce di polizia per reati specifici, risultava rientrato clandestinamente nel Territorio Nazionale dopo che nell’ottobre del 2014 era stato rimpatriato in Albania in esecuzione a sentenza del Giudice Monocratico del Tribunale di Reggio Emilia, il quale, dopo averlo condannato alla pena della reclusione di anni uno per analogo reingresso illegale, gli aveva riconosciuto la possibilità di sostituire la pena detentiva con il rimpatrio obbligatorio nel paese di origine con il divieto di far rientro in Italia per un periodo di dieci anni. Lo straniero, trentanovenne, nato in Albania ed in Italia senza fissa dimora, veniva quindi tratto in arresto per il reato di reingresso illegale nel territorio nazionale, lesioni finalizzate alla resistenza a p.u. poiché all’agente colpito dal calcio nelle fasi immediatamente precedenti al tentativo di fuga era stata nel frattempo diagnosticata dal medico del Pronto soccorso di Parma una lesione alla gamba giudicata guaribile in giorni 3. 

Dopo essere stato trattenuto nelle camere di sicurezza del Comando Carabinieri di Parma Principale, il cittadino albanese, il giorno successivo all’arresto veniva tradotto innanzi al giudice Monocratico del Tribunale di Parma ove una volta convalidato l’arresto, veniva sottoposto a rito direttissimo con rito abbreviato ed in esito ad applicazione della pena a richiesta delle parti, veniva condannato alla pena della reclusione di anni due, con custodia cautelare in carcere, pagamento delle spese processuali e con ordine di espulsione dal territorio nazionale al termine dell’espiazione della pena così comminata. Attualmente lo stesso si trova recluso presso la casa circondariale di Parma. In relazione al delitto di atti osceni la Polizia Ferroviaria ha avviato le indagini finalizzate a verificare se la persona arrestata risulti il responsabile dei fatti segnalati ed eventualmente di analoghi episodi ai danni di viaggiatori, anche in territori limitrofi.

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