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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Truffa dello specchietto: la Polizia raccomanda attenzione in seguito ad alcune segnalazioni

Arrivate alcune segnalazioni di simulazione di urto in via Lanfranco e in via del Lazzaretto non andate a buon fine solo grazie alla prontezza degli automobilisti. La Questura chiede, in caso di dubbio, di chiamare il 113.

La Polizia lancia l’allerta ai cittadini contro la “Banda dello specchietto”. In questi giorni sono giunte al 113 diverse segnalazioni di tentate truffe in via Lanfranco e in via del Lazzaretto, fortunatamente non andate in porto grazie alla fermezza dei cittadini colpiti. Il trucco è sempre lo stesso e consiste nel far credere all’automobilista, ignaro, che la sua autovettura abbia urtato uno specchietto retrovisore dell’auto del truffatore.

La vittima della truffa sente un rumore di un colpo secco sulla propria carrozzeria, di solito sulla fiancata provocato in realtà da una pallina, da un bastone o altro. Il rumore crea l’illusione di un urto immediato.

Subito dopo entra in scena un auto che intima al malcapitato di fermarsi. Il conducente di quest’ultima, il truffatore, sostiene di essere stato urtato allo specchietto, in realtà già rotto in precedenza, e cerca di convincere il conducente dell’auto ad un esborso di centinaia di euro senza mettere di mezzo l’assicurazione né tanto meno le forze dell’ordine, aiutato magari da un complice pronto a testimoniare la falsa versione. Al fine di evitare di cadere in tali ed incresciose situazioni, la Questura raccomanda di prestare massima attenzione durante la guida del proprio veicolo, di compilare l’eventuale constatazione amichevole di incidente stradale (C.I.D.), di non elargire somme di denaro e, nel caso di episodi sospetti, contattare immediatamente il 113.

La Polizia coglie l’occasione per ricordare, inoltre, un’altra tipologia di truffa legata alla circolazione stradale ovvero la truffa del “falso investimento”. Si tratta semplicemente di un trucco: il truffatore finge di essere stato investito mostrando magari un pantalone rotto o del sangue, in realtà già preesistenti al finto urto. L’investito, quindi, cercherà di convincere il malcapitato di pagare una certa somma per il danno ricevuto, senza chiamare le forze dell’ordine o denunciare l’incidente all’assicurazione.

Come nella truffa dello “specchietto” anche in questa la Questura ribadisce le stesse raccomandazioni.

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