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Cronaca Pellegrino Parmense

Truffa ai venditori auto: arrestati altri due membri della banda

L'operazione dello scorso 20 giugno aveva portato all'arresto di cinque dei nove componenti. Ora si cercano ancora due malviventi. Il raggiro ha provocato danni per oltre due milioni di euro e 49 auto sottratte

Il 20 giugno scorso, gli uomini della squadra Mobile unitamente al personale della polizia stradale hanno sgominato una banda di criminali dediti a truffe e riciclaggio di auto.
In particolare, i possessori di auto di auto di lusso (Porsche, Bmw, Mercedes, Ferrari, Audi) o di camper, dopo aver inviato inserzioni di vendita  su siti internet o riviste specializzate, venivano contattati da alcuni individui interessati all’acquisto; nel corso della contrattazione telefonica, a seguito di scambio di fotografie del veicolo, veniva concordato il prezzo di vendita (sempre nell’ordine di diverse decine di migliaia di euro) e fissato il punto d’incontro, solitamente in prossimità dell’uscita di un casello autostradale.

Assecondando la richiesta della vittima di turno, i malviventi consegnavano in pagamento al venditore un assegno circolare dell’importo pattuito e successivamente si portavano presso l’Ufficio Anagrafe del Comune più vicino ove veniva formalizzata la compravendita, secondo la vigente normativa, mediante annotazione sul retro del certificato di proprietà.
Ottenuta l’iscrizione della vendita sui documenti dell’auto i malviventi si recavano immediatamente al P.R.A. per effettuare la radiazione dal Pubblico Registro per l’esportazione consegnando targhe e libretto; nel frattempo il venditore si recava in banca a versare l’assegno circolare, scoprendo di avere in mano solamente un foglietto a colori di carta straccia.

Infatti, gli assegni circolari utilizzati per il pagamento altro non erano che assegni postali o bancari, tratti su conti correnti estinti, sui quali era stato scritto con macchina da scrivere l’importo, il beneficiario e, come richiesto, la dicitura "circolare".
Nel corso della lunga indagine, che ha permesso di quantificare il danno patrimoniale complessivo di oltre due milioni di euro per un totale di ben 49 auto sottratte con l’inganno e riciclate per lo più all’estero, sono stati sequestrati undici veicoli  per un valore approssimativo di 350.000 euro.
Particolare rilevante da segnalare che alcuni dei malviventi appartenenti all’etnia dei nomadi “Sinti”, essendo già schedati sia nella banca dati delle Forze di Polizia che negli archivi degli Istituti di Credito e delle PP.TT., per riuscire ad ottenere l’apertura di conti correnti su cui poi emettere gli assegni, hanno cambiato il cognome originario.

Il 20 giugno scorso furono arrestati 5 componenti della banda composta da 9 persone. Oggi le forze dell'ordine hanno arrestato altri due membri, un 35enne e un 32enne sempre di origine "Sinti". Le ricerche continuano per assicurare alla giustizia gli altri due malviventi.
 

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