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Cronaca

Inceneritore, Iren se ne frega delle leggi: ecco il video con le prove

Gestione Corretta Rifiuti mostra video e foto di una gru in movimento che sposta un cassero autoportante per il getto di calcestruzzo. "Siamo davanti a un'azienda che se ne infischia della legge"

"Vi mostriamo il fantasma di un cantiere che dovrebbe essere stato sospeso dal 1 di luglio. Le immagini parlano da sole". Queste le parole di Aldo Caffagnini nel mostrare video e foto del cantiere in azione. Dal materiale prodotto sono evidenti i movimenti di una gru che sposta un cassero autoportante per getto di calcestruzzo. Le riprese sono state effettuate non dall'ingresso principale, la cui visuale è coperta da una duna, ma verso l'Asolana. Perplessità in merito all'accuratezza dei controlli da parte dei Vigili Urbani: "Ci hanno detto di essere andati a controllare. Ci si chiede, allora, sin dove si siano spinti i controlli, se con un'ispezione completa o meno".

Una situazione al limite, secondo quanto affermato dagli esponenti di Gestione Corretta Rifiuti. "Abbiamo una sospensiva del Comune costantemente violata, abbiamo Iren che non concede il Piano Economico Finanziario, neanche su richiesta del Comune, e non si presenta ai dibattiti pubblici, chiedendo ora un saldo del debito al Comune. Siamo davanti a un'azienda che se ne infischia della legge, sicura di non subire danni a compiere ciò che non potrebbe. Se inizialmente le giustificazioni di presunti movimenti riguardavano operazioni per la messa in sicurezza del cantiere, ora sono scuse neanche plausibili".
La richiesta da parte dell'associazione è di interventi immediati da parte della Magistratura e del Nucleo di Polizia Edilizia. La proposta di GCR è anche quella di un'installazione permanente di telecamere all'ingresso del cantiere e all'interno dell'area di lavoro.

ECCO IL VIDEO CON LE PROVE

"Sarebbe anche una sicurezza in più per Iren, che saprebbe subito se qualcuno fa irruzione nel cantiere che dovrebbe essere spento, quindi sarebbe, in teoria, anche nel suo interesse", afferma Caffagnini. L'accesso ai registri di cantiere un passo da compiere come ulteriore prova della situazione in atto, sottolinea GCR in un comunicato,  per  una verifica su eventuali lavorazioni con date, persone e orari dovrebbero essere riportate fedelmente.
Presente in sala anche un'esponente del comitato No Inceneritore, che commenta come una scelta non tecnica ma politica, il no al referendum. Previsto, da parte del Comitato, un incontro per la prossima settimana, per discutere sull'eventuale ricorso al Tar o al Tribunale ordinario. "L'assurdo è che non vogliono entrare nel merito perchè non possono ammettere di aver sbagliato – afferma Caffagnini -. La ragione è l'aspetto economico, e non la politica, a governare e dettare le scelte".

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