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Cronaca

Lo sfogo dei commessi: "Per 12 ore a contatto con i clienti: vaccinate anche noi"

La testimonianza di una lavoratrice di un ipermercato di Parma: "Non tutti sono rispettosi: una mia collega è stata aggredita perchè ha invitato una cliente a rispettare la distanza di sicurezza"

Non rientrano nelle categorie a rischio ma sono perennemente a contatto con il pubblico per molte ore al giorno, ogni giorno. Sono le commesse e i commessi, i lavoratori e le lavoratrici dei supermercati della grande distribuzione che non hanno mai smesso di lavorare, spesso senza avere a disposizione i dispositivi di sicurezza necessari, per consentirci di fare spesa ogni giorno, anche durante il periodo più nero dell'emergenza Covid-19. Ora che la campagna vaccinale si sta allargando speravano di poter rientrare nelle categorie a rischio, da vaccinare prima di altre ma non è stato così.

La voce di protesta di questa categoria si sta espandendo: gli addetti chiedono a gran voce di rientrare nella campagna vaccinale. Una lavoratrice, impiegata da 30 anni in un ipermercato di Parma - che ha chiesto di rimanere anomima - ci ha raccontato come vive dall'interno la pandemia: dalla mancanza dei dispositivi di sicurezza all'arroganza di alcuni clienti che non rispettano le regole. 

Dall'inizio della pandemia quali sono stati i maggiori problemi legati al pericolo contagio sul suo posto di lavoro? 

"Purtroppo la clientela non è tutta rispettosa, dalla mascherina alle distanze. Nonostante i nostri inviti a volte siamo derise. Proprio poco più di un mese fa una collega è stata aggredita con contusioni varie perché ha invitato una cliente a mantenere la distanza di sicurezza". 

Sono stati adottati, da subito, i dispositivi di sicurezza previsti dai protocolli?

"Da subito noi addetti abbiamo richiesto all'azienda i presidi che però non arrivavano. Le mascherine, come i guanti, all'inizio della pandemia erano quasi introvabili. Una mattina abbiamo minacciato di incrociare le braccia: il giorno mascherine e guanti sono arrivati". 

I lavoratori dei supermercati però non rientrano nelle categorie a rischio per il vaccino...

"Noi non rientriamo tra le categorie a rischio e non saremo vaccinati in questa fase. Dopo medici, infermieri, anziani e forze dell'ordine speravamo che qualcuno si accorgesse di noi. Invece così non è stato".

Per quante ore al giorno siete a contatto con il pubblico? 

"Non abbiamo mai chiuso se non per due domeniche - per l'ordinanza di Bonaccini - a Natale, S. Stefano e il primo dell'anno. Dalle 8 alle 21 siamo sempre a contatto con i clienti. Una nota per i clienti. Il decreto di Bonaccini, che prevedeva una persona a famiglia non è stato preso in considerazione da molti, anche se non da tutti. Vediamo spesso anche 4 o 5 persone della stessa famiglia tutte insieme in cassa. Le "leccate" di dita poi quelle sono la prassi. Oltre che commessi, siamo madri, padri, figli a volte di genitori anziani che vogliamo proteggere". 

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