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Cronaca

I parmigiani e il vaccino: aumentano gli scettici

Molti cittadini hanno ancora fiducia nella campagna vaccinale ma quasi metà degli intervistati ha dubbi e perplessità 

I parmigiani hanno fiducia nelle vaccinazioni, anche se molti iniziano ad avere alcuni dubbi e perplessità, soprattutto dopo gli ultimi eventi, la sospensione del vaccino Johnson & Johnson - che ha portato alla mancata consegna ieri di 9.600 dosi per l'Emilia-Romagna - e il malore del 73enne al Pala Ponti, dopo la somministrazione del vaccino Pfizer.

Nel corso degli ultimi giorni abbiamo intervistato una sessantina di persone chiedendo se avessero fiducia nella campagna vaccinale portata avanti sul territorio di Parma e provincia. Le persone scettiche e che hanno dubbi e perplessità sono quasi la metà degli intervistati: da rilevare il fatto che alcuni cittadini, che poche settimane fa erano certi della vaccinazione, ora hanno cambiato idea. La maggioranza, però, continua a avere fiducia nei vaccini. 

"Io ero uno dei maggiori fans dei vaccini - sottolinea un professionista 60enne - perchè credo che sia l'unica strada per uscire dalla pandemia, entro qualche mese. Oggi, invece, dopo le ultime notizie, devo dire che il mio orientamento è cambiato: mi è venuto qualche dubbio. Non faccio di tutta l'erba un fascio ma mi chiedo perchè stiano uscendo tutte queste notizie, proprio nel pieno della campagna vaccinale, in piena primavera. Forse qualche pericolo c'è".  

Altri, invece, e sono la maggioranza - 37 persone sulle 60 intervistate - hanno fiducia totale nel vaccino. "Noi - parlo di me e della mia famiglia - abbiamo una fiducia totale. E' questa l'opinione di una donna di 40 anni, parmigiana, che lavora in un negozio di alimentari.  Tante persone che conosciamo, compresi alcuni nostri parenti, si sono vaccinati e non sono stati male. Anzi, ora vivono più sereni anche perchè si tratta di persone anziane: alcune aspettano ancora la seconda dose. Credo che si essenziale parlare con la gente per convincere le persone a vaccinarsi: è l'unico modo per uscire dall'emergenza sanitaria. Non ce n'è un'altra: senza una vaccinazione di massa non potranno riaprire i bar, i ristoranti e gli altri spazi. I commercianti, già in estrema crisi, saranno costretti a chiudere. Già così la situazione è drammatica". 

C'è chi invece ha forti dubbi sul vaccino e non si sottoporrà alla vaccinazione. "Io non lo farò: troppi rischi. Preferisco stare in casa ma non mi sottoporrò al vaccino. Lavoro presso la mia abitazione e, finchè non lo renderanno obbligatorio, non lo farò. Ci sono stati troppi casi e non mi fido. Le grandi aziende farmaceutiche non hanno come obiettivo il bene comune e la salute collettiva ma solo i profitti: quindi non mi va di essere lasciata nelle loro mani". Ecco una delle opinioni negative sulla campagna vaccinale.

"Ho massima fiducia nei sanitari e nella direzione dell'Ausl ma, avendo amici che lavorano all'interno del settore sanitario - in altre città - mi sono informato e anche alcuni di loro non vorrebbero fare il vaccino. Quindi avranno dei motivi validi per rifiutare: io mi fido di loro e ho deciso di non farlo. Almeno per adesso: poi vedremo nei prossimi mesi. Preferisco non rischiare e continuare a rispettare le norme: non sono un negazionista del Covid-19". 

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