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Cronaca

Verso il nuovo Dpcm: tra zone rosse e stop agli spostamenti

Le prossime ore saranno decisive per capire quali saranno le nuove restrizioni per il territorio di Parma e provincia

Le prossime ore saranno decisive per capire quali saranno le nuove restrizioni per il territorio di Parma e provincia. E quali, forse, saranno le riaperture e con quali protocolli. Il governo Draghi infatti sta lavorando al nuovo Dpcm che sostituirà quello in vigore il 5 marzo dopo il decreto legge n. 15 23 febbraio 2021 appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale che proroga il divieto di spostamento tra regioni fino al 27 marzo. Oggi, 24 febbraio, vanno all'esame del Comitato i protocolli sulla riapertura di cinema e teatri. 

Il nuovo Dpcm del governo Draghi dovrebbe essere varato dopo i dati del Report #41, il monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità sull'epidemia di coronavirus in Italia. Ieri il ministro della Salute Speranza e gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico hanno frenato sulle riaperture di ristoranti e bar dopo le ore 18, segnalando il rischio contagi, specie alla luce delle nuove varianti. "Abbiamo rappresentato al presidente del Consiglio i dati e i numeri, noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente", ha detto Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, al termine della riunione. "Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un'altra occasione", ha aggiunto, anche se è noto che gli esperti sono stati finora contrari al semaforo verde a impianti da sci, cinema e palestre.

Il nuovo Dpcm verrà approvato entro sabato, massimo domenica, anche per dare qualche giorno ai cittadini per prepararsi alle nuove norme. Per il momento resta la distinzione a fasce tra le regioni, niente arancione nazionale. Ma è evidente che se la situazione dovesse peggiorare, l’esecutivo potrebbe decretare in via provvisoria un blocco di almeno due settimane o inasprire le misure già in vigore.

L'idea è di rinviare le riaperture alla fine di marzo o agli inizi di aprile, ovvero per Pasqua o subito dopo. E intanto ci si muove per arginare i focolai ampliando la zona rossa ai comuni limitrofi rispetto a quelli colpiti. Anche i "vicini" avranno così chiusura di scuole e negozi ad eccezione di alimentari, farmacie, edicole e tabaccai e divieto di uscire di casa se non per motivi di lavoro, salute o estrema necessità e urgenza con autocertificazione. 

Il primo decreto ministeriale del governo Draghi dovrebbe riportare anche una rivisitazione dei parametri che portano le regioni in zona rossa, arancione e gialla e dare le prime soddisfazioni a chi chiedeva una "semplificazione". Draghi vuole anche che il ministero della Salute annunci i cambi di colore delle regioni il lunedì e non più il venerdì.

Nella riunione tenutasi in serata - alla presenza del presidente del Consiglio, Mario Draghi, del ministro della Salute, Roberto Speranza, del responsabile per gli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, e dell'Economia, Daniele Franco, e dei ministri capo delegazione dei partiti di maggioranza, si sarebbe ragionato sulla possibilità che le ordinanze che possono prevedere un cambio di colore per le regioni entrino in vigore il lunedi', non piu' la domenica. E che le comunicazioni di eventuali cambi di linea arrivino con anticipo, rispetto al passato. Si dovrebbe comunque agire nuovamente con un dpcm che dovrebbe essere definito nel week end. 

Per adesso la strategia disegnata attorno alla questione prevede l'istituzione di zone rosse a livello locale per impedire o rallentare la sua diffusione e per ora non comprende l'ipotesi di lockdown totale ma punta su interventi mirati nelle zone in cui la variante si sta diffondendo più rapidamente.

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