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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Violenza sessuale, interrogati il figlio di Cristiano Lucarelli e il compagno di squadra: "Siamo innocenti, il clima era goliardico"

Si è svolto a Milano l'interrogatorio di garanzia ai due giocatori del Livorno indagati per un presunto stupro su una studentessa americana di 22 anni. Il giudice ha confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari

Si sono detti innocenti. E pentiti per le volgarità dette, in un clima comunque goliardico. Consapevoli, anche, della situazione delicata in cui sono finiti. È quanto emerso da parte di Federico Apolloni e Mattia Lucarelli, figlio dell'ex giocatore del Parma Cristiano, nell'interrogatorio di garanzia che si è tenuto oggi, martedì 24 gennaio, al tribunale di Milano, dove i due giocatori del Livorno sono stati ascoltati dal gip Sara Cipolla in merito alle accuse di violenza sessuale di gruppo per i quali risultano indagati - ed entrambi agli arresti domiciliari - insieme ad altri tre coetanei livornesi. Lo ha riferito alla stampa l'avvocato dei due 23enni Leonardo Cammarata, il quale ha chiesto la revoca della misura cautelare riservandosi un eventuale ricorso nei tempi al tribunale del Riesame (in serata la notizia della conferma degli arresti domiciliari e il ricorso al Riesame).

Il primo a essere interrogato dal gip è stato Mattia Lucarelli che si è presentato al settimo piano del palazzo di giustizia di Milano accompagnato dal padre Cistiano, attaccante del Parma nelle stagioni 2008 e 2009. Dopo un paio di ore è toccato all'amico e compagno di squadra Federico Apolloni, arrivato pure lui con il padre e con il fratello. Circa un'ora e mezzo a testa per fornire la propria versione dei fatti, un interrogatorio che i due giovani avrebbero definito come una "liberazione".

"Il pm ha detto che faranno ulteriori accertamenti che andranno svolti senza clamore mediatico - ha spiegato l'avvocato Cammarata -, compreso il 'famoso' video". Ovvero quello girato con il telefono, di cui si parla da giorni, che "scagionerebbe" i due giocatori ma che sarebbe stato cancellato da uno di loro "per evitare guai con la fidanzata". 

Tra le altre cose, ha riferito il difensore, verranno ritrascritte le frasi registrate e trovate nei loro cellulari in quanto, a suo dire, ci sono passaggi non chiari. "I due ragazzi - ha aggiunto Cammarata - sono pentiti per le loro frasi volgari, ma hanno detto che quella sera il clima era goliardico e che la ragazza era sempre d'accordo: 'con lei scherzavamo e per il fatto che non parlava italiano ci siamo lasciati andare' hanno spiegato nell'interrogatorio. Comunque - ha concluso il legale - hanno coscienza della gravità della vicenda che stanno affrontando con serietà".

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