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Cronaca

Giallo sul volantino."Aumenti da 36 mila euro? No, da 20 mila"

Il comitato Famiglie ha rilevato che nel materiale informativo distribuito dal Comune ieri ai genitori c'è un palese errore. Il Comune conferma: "Non c'era l'intenzione di ingannare le famiglie"

Famiglie e aumenti delle rette per asili nido e scuole dell'infanzia. E' giallo sul materiale informativo distribuito dal Comune di Parma ai rappresentanti dei genitori. Il vicesindaco Nicoletta Paci infatti ha incontrato i rappresentanti dei genitori di Asili Nido e Scuole dell’Infanzia comunali per spiegare le novità introdotte e gli aumenti.

Ma il materiale distribuito, come rilevato dal comitato Famiglie che ha contestato l'amministrazione comunale a 5 Stelle proprio sull'aumento delle rette, contiene un palese errore. Se a pagina 2 si legge che l'aumento avverrà solo per le famiglie con un reddito superiore a 36 mila euro, nel grafico successivo si può desumere che gli aumenti saranno con un Isee oltre 20 mila euro, non 36 mila euro.


"In allegato il volantino ufficiale del Comune di Parma -protesta il comitato Famiglie- che è stato presentato ieri dal Vicesindaco all'Assemblea dei Rappresentanti dei Genitori e che, per inciso, avevamo già chiesto sia al Sindaco sia alla stessa Dottoressa Paci di modificare perchè inesatto. Come potete vedere a pagina 2 si legge "le tariffe aumenteranno da Settembre 2013 solo per le famiglie con reddito oltre i 36.000 euro per le scuole dell'infanzia".

Questa è quello che tecnicamente si definisce una balla, per la quale preghiamo il Comune di ritirare questo materiale informativo che è palesemente ingannevole. Gli aumenti iniziano da ISEE pari a 20.000 circa (molto diverso da 36.000) come si può agevolmente vedere dal grafico di pagina 3 dello stesso volantino. I valori delle rette divergono da ISEE a 20.000, Qundi le rette aumentano a partire dall'Isee a  20.000. Per questo chiediamo al Sindaco e al Vice Sindaco di correggere l'errore per non indurre in ulteriore confusione le famiglie".

IL COMUNE CONFERMA L'ERRORE: 'CON C'ERA INTENZIONE DI INGANNARE LE FAMIGLIE'. “Nessuno ha lavorato al volantino con l’intenzione di trarre in inganno le famiglie. Si è cercato, al contrario, di rendere più trasparente quella che è stata l’azione amministrativa. I dati relativi all’aumento delle rette sono pubblici sin dal 7 gennaio scorso, quando cioè è stato organizzato l’incontro con la cittadinanza allo scopo di illustrare il Bilancio Preventivo. Dunque, e ormai da due mesi, i dati sono da tutti visionabili. Nella  terza  pagina del volantino è ben in evidenza un grafico che mette in luce come gli aumenti delle rette delle materne partano effettivamente dai 20.000 euro di Isee, come giustamente precisa il Comitato Famiglie. Nella pagina contestata  (la seconda) , invece, si sono volute evidenziare le tariffe massime:  la dicitura utilizzata può anche non essere chiara , ma lo è comunque il grafico subito a fianco, a dimostrazione della buona fede dell'Amministrazione. L’Amministrazione  Comunale  ha inteso aprire un approfondito tavolo di dialogo con il Comitato Famiglie allo scopo di raggiungere obiettivi comuni. Obiettivi che, ci tengo a precisare, possono essere realizzabili. Ritengo che le espressioni utilizzate nell’ultimo comunicato del Comitato non vadano nella direzione che insieme abbiamo voluto tracciare”.

LA CONTROREPLICA. Prendiamo atto della rettifica del Comune, anche se  continuiamo a pensare che comunicazioni così delicate dovrebbero essere il più precise e verificate possibili, e non corrette a posteriori a richiesta L’errore non era così trascurabile, visto che da settimane ci sentiamo ripetere dal Sindaco, dal Vice Sindaco e finanche da Beppe Grillo che gli aumenti riguardano le fasce più alte. Oggi, finalmente, appare chiaro che non è così, a meno ché non si vogliano considerare ricchi anche quelli con ISEE a 20.000. E in quella differenza tra 20.000 e 36.000 c’è tutto il tema della questione, in quella forbice finisce tanta parte delle famiglie di Parma;  le stesse che, oltre a tutte le altre,  hanno già subito la soppressione del Quoziente Parma. Non era nostra intenzione offendere nessuno, se l'abbiamo fatto ce ne scusiamo,  ma ribadiamo l’importanza della chiarezza delle informazioni che vengono fornite. Restiamo aperti al dialogo auspicando che le buone intenzioni dell’Amministrazione, anche rispetto al coinvolgimento delle famiglie, si traducano in gesti concreti.

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