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Cultura Oltretorrente / Borgo Pier Antonio Bernabei

'Amore di classe', intervista agli Statuto: 'Una storia metropolitana per parlare agli adolescenti'

Adolescenti, mood, Matteo Bagnaresi, Max Casacci, Torino e...Parma. Venerdì sera alla birreria Vecchie Maniere abbiamo incontrato Oscar degli Statuto, prima della presentazione del nuovo album

'Amore di classe' è un album ricco di suggestioni per gli adolescenti della periferia di ogni città italiana ed europea. Da Torino a Parma il passo è breve, anche perchè il legame tra Oscar e soci e la nostra città è forte: con gli ultras e con i 'compagni' di lotta. 'Ragazzo ultra', la canzone dedicata a Matteo  Bagnaresi ne è la dimostrazione più efficace. E venerdì sera alla birreria Vecchie Maniere, luogo di ritrovo dei Souls parmigiani e non solo abbiamo incontrato Oscar degli Statuto, prima della presentazione del nuovo album. Seduti al tavolo dello 'storico' anche se giovane locale gli abbiamo rivolto alcune domande. 

Come mai avete scelto di non realizzare grandi campagne pubblicitarie per l'uscita del disco?
"Non è stata proprio una scelta, abbiamo pubblicato il disco per la Universal ma la promozione è avvenuta soprattutto tramite i social network e Facebook e con il passaparola dei nostri fans. Le cifre ci stanno premiando e siamo anche entrati in classifica al 43esimo posto. Ci siamo organizzati in modo artigianale e il nostro pubblico, sia di fedelissimi che di nuovi, ha apprezzato" 

Come nasce 'Amore di classe'?
"E' un disco di concetto, ci sono undici canzoni che sono come undici puntate di una fiction, che ha come protagonista un mood di 17 anni che vive una storia d'amore con una ragazza molto ricca. Raccontando la sua storia raccontiamo anche i numerosi problemi che gli adolescenti vivono oggi: dalla scuola, alla disoccupazione fino al razzismo. I temi sociali emergono nella storia sottoforma di racconto". 

Come è nata l'idea di presentare l'album alle Vecchie Maniere a Parma?
Siamo molto amici con i Souls di Parma che si ritrovano in questa birreria. Il legame con Parma non nasce oggi: conosciamo bene diversi compagni e ultras, abbiamo dedicato una nostra canzone ('Ragazzo ultra') a Matteo Bagnaresi".

Conoscete bene la realtà urbane, soprattutto Torino...
"Il pubblico dei nostri concerti è composto per la maggior parte da giovani e giovanissimi, l'album si rivolge soprattutto a loro. L'idea di mettere su disco questa storia metropolitana è nata dopo la composizione delle musiche. Questo è il primo punto di un percorso che svilupperemo nei prossimi anni. In una città come Torino siamo in contatto diretto con ciò che accade nel contesto urbano, ne conosciamo le sfumature e le dinamiche: abbiamo lavorato su questi elementi".

Come è nata la collaborazione con Max Casacci?
"La collaborazione con Max Casacci ci ha soddisfatto molto: pensavamo che un intervento esterno potesse esserci utile, Max ha lavoratoro molto sui pezzi, ha fatto un lavoro certosino. Questo disco, che ci sta dando molte soddisfazioni, descrive al meglio ciò che siamo: abbiamo ricevuto molti commenti positivi e non di convenienza da parte di ragazzi che ci seguono. All'interno del disco ci sono diversi suoni, dai fiati ai violini e gli archi suonati da Davide Rossi, ci sono anche alcune tastiere". 

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