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Economia

La guerra blocca la ripresa dell'economia parmense: nel 2021 produzione e esportazioni cresciute di oltre il 30%

Nella nostra provincia in difficoltà soprattutto le aziende di impiantistica alimentare: le materie prime costano sempre di più e i materiali ancora molto difficile da reperire

La guerra blocca la ripresa dell'economia parmense che, nel secondo semestre del 2021, aveva fatto registrare numeri significativi che testimoniano una netta ripresa rispetto all'anno precedente, caratterizzato dall'emergenza pandemica. Il protrarsi del conflitto tra Russia e Ucraina, infatti, ha determinato ulteriore rincari per le materie prime e la scarsità di materiali. Il settore manufatturiero, dopo le buone performance del 2021 sta arrancando: le aziende hanno difficoltà per quanto riguarda l'approvigionamento, in termini di costi e prezzi più elevati. 

La variazione del valore aggiunto provinciale nel 2021 è stata stimata, dal sistema camerale regionale su dati Prometeia, pari al 13.9% per l'industria e 16,4% per le costruzioni. Parma si colloca infatti al sesto posto in Italia per valore aggiunto per abitante, dopo Milano, Bolzano, Bologna, Firenze e Trento. 

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Per quanto riguarda la produzione, secondo i dati del Centro Studi di Confindustria infatti nel secondo semestre del 2021 sono state rilevate variazioni di segno positivo per tutti i settori manufatturieri grazie al contributo sia della domanda estera che di quella interna.

Rispetto ai settori merceologici, oltre alla conferma del buon andamento dell'alimentare, che ha fatto registrare un +5% e della chimica farmaceutica (+9,4%), nel secondo semestre è continuata la ripresa della produzione nella meccanica (+17%), impiantistica alimentare (+16%), gomma plastica che ha fatto registrate un incremento positivo del 45%, il vetro (30%). Il settore delle costruzioni sta beneficiando degli incentivi per le ristrutturazioni e per la riqualificazione energetica: l'incremento della produzione è stato del 17%. 

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Esportazioni: in ripresa metalmeccanica e chimica farmaceutica 

Anche per le esportazioni c'è stato un incremento significativo, di circa il 23%, rispetto al 2020. I settori che hanno fatto registrare l'aumento più significativo sono la metalmeccanica composta da impiantistica alimentare e meccanica generale con oltre il 31%, la chimica farmaceutica (31%), l'alimentare che si è attestato intorno al 23%. Questi settori rapprensentano, da soli, oltre l'85% delle esportazioni delle aziende parmensi. 

Nel 2021 crescono gli investimenti, bloccati dalla crisi 

Per quanto riguarda gli investimenti l'82% delle aziende, prese in esame dall'analisi di Confindustria, ha dichiarato di aver effettuato investimenti di valore pari mediamente al 4% del fatturato, con un incremento medio del 20% rispetto all'anno precedente. I settori che hanno investito di più, nel corso del 2021, sono stati la chimica farmaceutica (6% del fatturato), il vetro (5% del fatturato). Le aziende hanno investito soprattutto in formazione, nel 57% dei casi, nelle linee di produzione e in ricerca e sviluppo 

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