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Economia in ripresa nel parmense: nel 2021 le esportazioni crescono fino al 30%

I dati della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo: il settore alimentare, in particolare i salumi di Parma e il lattiero caseario, hanno fatto registrare una crescita rispetto al 2020, con numeri a doppia cifra

Nel corso del 2021 l'economia parmense, soprattutto per quanto riguarda l'export, ha fatto registrate un incremento significativo, nell'ordine del 30%, rispetto al 2020.  Lo certifica l'analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Nei 19 distretti monitorati in tutta la Regione Emilia-Romagna, 13 hanno superato i livelli di esportazioni pre-crisi: tra quelli con migliori performance sono l'Alimentare di Parma (+28,1%), la Meccatronica di Reggio-Emilia (+4,6%), i Mobili imbottiti di Forlì +64,2%) e i Ciclomotori di Bologna (+27,7%), Piastrelle di Sassuolo (+13,5%),ì. Tra gli altri distretti del settore Agroalimentare si sono distinti per crescita a doppia cifra rispetto al 2019 i Salumi di Parma (+17,1%), il Lattiero Caseario Parmense (+12,0%). i Salumi del modenese (+14,2%) e i Salumi di Reggio Emilia (+18,6%). 

Sfiorano i 19 miliardi di euro le esportazioni dei distretti dell'Emilia-Romagna nel 2021, mettendo a segno "un ottimo rimbalzo" del +13,7% sul 2020 e una "netta ripresa" del +6,0% sui valori pre-pandemici, superiore a quella media dei distretti italiani. Dunque, "l'export distrettuale del 2021 ha confermato il ruolo dell'Emilia-Romagna quale regione trainante per l'economia italiana, con una straordinaria apertura ai mercati internazionali e grande propensione all'innovazione", analizza Alessandra Florio, direttrice regionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo. E ora, sottolinea, le nuove incertezze causate dal conflitto in Ucraina "richiedono grande attenzione ed hanno certamente rallentato, ma non bloccato, la ripresa evidenziata nel 2021". Il rialzo dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici si è accentuato nell'ultima parte dell'anno  scorso aggravandosi con l'esplosione del conflitto russo-ucraino. 

Ma i distretti dell'Emilia-Romagna, evidenzia Intesa, presentano una contenuta esposizione verso Russia e Ucraina (2,8%)  con punte però elevate nei distretti della moda (nell'Abbigliamento di Rimini è del 14,9%, nelle Calzature di San Mauro Pascoli è del 13,2%), già penalizzati fortemente dalla pandemia. "Tanto più in questo frangente storico è necessario- aggiunge Florio- sostenere gli investimenti delle imprese, soprattutto in innovazione tecnologica, digitalizzazione, transizione green e valorizzazione delle filiere".

L'Ortofrutta romagnola ha comunque segnato un buon trend di crescita (+9,5%), mentre il Lattiero-caseario di Reggio-Emilia rimane al di sotto del (-1,1%) dei livelli pre-crisi.  Nel settore della Meccanica spiccano le performance delle Macchine agricole di Reggio Emilia e Modena (+18,8%) e delle Macchine per il legno di Rimini (+11,7%), mentre risultano in ritardo nel recupero delle esportazioni del 2019 le Macchine per l'imballaggio di Bologna (-2,9%) e la Food machinery di Parma (-9,9%). 

Il Biomedicale di Mirandola (+16,6% sul 2019 e +17,5% sul 2020) con le performance migliori sui mercati più lontani come Stati Uniti, Cina e Giappone, e il Biomedicale di Bologna (+19,4% sul 2019 e +14,8% sul 2020) che ha segnato aumenti sostenuti in Ucraina, Francia e Spagna. A tal proposito si sottolinea come punto di attenzione per il polo bolognese l'incidenza rilevante dei mercati russo (7,2%) e ucraino (2,8%).

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