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Economia

"Edilizia: poca trasparenza e insufficiente applicazione dei diritti dei lavoratori"

La denuncia della Fillea Cgil

La FILLEA CGIL di Parma vuole lanciare a tutte le parti sociali e alle Istituzioni del nostro territorio un grido d’allarme in merito alla situazione di profonda difficoltà del settore edile, i cui lavoratori spesso non vedono applicati i diritti contrattuali e che necessita di vedere incrementati gli strumenti per combattere l’illegalità, portando in trasparenza un settore in cui il mercato del lavoro è molto frammentato.

La crisi economica dovuta alla pandemia sta toccando tutti i settori e tutto il paese, ma nel comparto edile del nostro territorio è amplificata da una scarsa trasparenza nell'applicazione dei diritti contrattuali, dal dumping contrattuale, dall'evasione fiscale e contributiva e dalla sempre più frequente comparsa di finte partite Iva, oltre che da situazioni fenomeni di infiltrazione mafiosa, quali quelli che si sono evidenziati nell'inchiesta Aemilia (ricordiamo tra gli altri il sequestro di un intero quartiere a Sorbolo e la costruzione di un asilo pubblico nel Comune di Parma che ha registrato le presenza in quel cantiere di Grande Aracri).

Solo questi segnali avrebbero dovuto portare ad un’attenzione costante nel settore, ma nonostante strumenti importanti quali l’Osservatorio Provinciale, nato da un accordo sottoscritto in Prefettura nel 2006 e pensato per il settore delle costruzioni, che doveva consentire il contrasto al lavoro sommerso e irregolare nonché la lotta al dumping contrattuale, ad oggi non si è riusciti a mettere insieme quelle conoscenze ed informazioni specifiche sulle imprese atte a contrastare questi fenomeni di illegalità. Quest’anno in Emilia Romagna si è sottoscritto il Patto per il lavoro e per il clima per promuovere la buona occupazione in cui diverse associazioni imprenditoriali e sindacali hanno deciso di promuovere un cambio qualitativo per il nostro territorio, ma riscontriamo come nella quotidianità tali intenzioni, per quanto riguarda l'edilizia, restino lettera morta.

Qualche segnale sta arrivando in questi giorni: si sono attivati diversi tavoli per la sottoscrizione in tutta la regione di un protocollo che dia vita ad una banca dati delle pubbliche amministrazioni, SITECO, un nuovo sistema di conoscenza delle pubbliche amministrazione in cui la FILLEA provinciale ritiene che anche l’Osservatorio Provinciale di Cassa Edile di Parma debba rientrare, e che nasce per dare trasparenza e per contrastare l’illegalità.

Se questo è lo strumento per rilanciare la lotta alla legalità e al lavoro sommerso l’edilizia non può restarne fuori. Per questo la FILLEA chiede pubblicamente alle Amministrazioni di questa città un nuovo e incisivo cambiamento nella attività di controllo e un rilancio della conoscenza dei dati dell’Osservatorio sulle ispezioni fatte in edilizia a Parma insieme ad ispettorato del lavoro, Azienda USL, INAIL, INPS e Prefettura, per comprendere e contrastare i mali che affliggono questo settore.

Sarebbe opportuno che la Cassa Edile di Parma, in base al protocollo dell'11 marzo 2021 sottoscritto da Ispettorato Nazionale Lavoro e CNCE, rendesse visibili i dati dell’Osservatorio e delle ispezioni per dare maggiore incisività alla lotta al dumping contrattuale. Questo anche a tutela di tutte quelle imprese virtuose che operano nella nostra Provincia e che a causa di questo sistema vengono danneggiate da una concorrenza sleale.

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