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Economia

A Parma 26 imprese ultrasecolari, alcune risalgono a prima dell'Unità

Il 6 luglio in Camera di Commercio incontro e cerimonia di premiazione: interverrà Giuseppe Tripoli, Mister PMI Italia

Sono mille, quante le “camicie rosse” di Garibaldi, e come quei volontari anche loro hanno contribuito a “fare” l'Italia: sono le aziende ultracentenarie iscritte nel Registro nazionale delle Imprese storiche, l'elenco costituito da Unioncamere per celebrare il 150° dell'Unità.
Ben 26 di queste ditte sono parmensi, e saranno premiate il 6 luglio in occasione d'una iniziativa della Camera di Commercio: una cerimonia che, dopo l'appuntamento nazionale di Unioncamere a Roma, vuole riconoscere anche a livello locale, alle imprese del territorio, il contributo dato in questi 150 anni alla crescita economica, della provincia come del Paese, trasmettendo nel tempo alle generazioni successive un patrimonio di esperienze e valori imprenditoriali.

Una premiazione simbolica nella forma (una pergamena e un libro sulla storia di Parma) ma concreta nella sostanza, sincero apprezzamento della comunità locale per il lavoro svolto da queste aziende, che hanno saputo coniugare tradizione e continuità con la capacità di adattarsi al mercato, scrivendo così una lunga storia di successo.

Fra le 26 aziende storiche nostrane 7 sono addirittura pre-unitarie: ha infatti più di due secoli il “Molino Soncini Cesare”, nato nel 1805 (quando Parma era stata annessa al “Regno d'Italia” creato da Napoleone e parte integrante dell'Impero Francese); di poco più giovane la “Luigi Battei”, attiva nell'editoria, libreria e commercio di articoli di cancelleria dal 1820, e le “Tipografie Riunite Donati”, che stampano dal 1827; era ancora regnante la duchessa Maria Luigia quando, nel 1846, iniziò ad allevare bovini l'Azienda agricola “Delsante Egidio, Elvezio e Piazza Pierina”, mentre La Traviata e Il trovatore aveva debuttato da poco quando (1854) la “Bormioli” cominciò a lavorare il vetro.

L'Unità era ancora un sogno mentre (1860) iniziavano a macinare i molini “Agugiaro & Figna”, e l'Italia aveva appena qualche mese quando, nel 1862, intraprese l'attività di fabbro ferraio la “Mora Mario”; ma già s'era deciso di spostare la capitale da Torino a Firenze allorché (1864) nasceva l'azienda agricola "Torrazza”. La lista delle imprese storiche di Parma continua poi fra nomi noti (Mutti, Consorzio Agrario, Trattoria La Buca, Pizzarotti, Liquorificio Colombo, Rodolfi Mansueto, Rizzoli Emmanuelli, Mingori costruttori) e altri dei più svariati settori, che comprendono anche il farmaceutico rappresentato da Cooperativa farmaceutica parmense e Premiata farmacia Bonfanti, oltre a Patroni Eugenio e Alberto, Allodi Srl, Azienda agricola Torre Vecchia, Belli Articoli Bambino, Calestani Dante, Cantine Bergamaschi, Zoni Paolo fino alla più giovane, nata “solo” nel 1911, la Profumeria Nadalini.

L'appuntamento di mercoledì 6 luglio (ore 18 nella sede camerale, via Verdi 2) prevede, dopo i saluti di Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma e delle autorità invitate, l'incontro con Giuseppe Tripoli, garante delle piccole e medie imprese presso l’Ue, che sarà intervistato da Sebastiano Barisoni sul tema “PMI italiane: un modello per l’Europa”.

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