rotate-mobile
Economia

Le opere “impossibili” di Sicim conquistano l’America

Il leader mondiale in pipelines e montaggio di grandi impianti nel settore Oil & Gas (fatturato 2013: 450 milioni di euro) sbaraglia la concorrenza internazionale e si aggiudica commesse per 500 milioni di dollari. Previsioni di fatturato 2014: 500 milioni di euro (+11%)

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

Proseguono senza sosta i successi internazionali di Sicim. Dopo aver ultimato la realizzazione del primo tratto da 230 Km dell'Oleodotto Bicentenario di Colombia (OBC) - un progetto del valore di oltre 600 milioni di dollari -, l'azienda italiana leader mondiale nella progettazione e costruzione di pipelines e grandi impianti nel settore Oil & Gas (fatturato 2013: 450 milioni di euro; Ebitda: 50 milioni), sbaragliando la concorrenza internazionale, ottiene in Messico altri 500 milioni di commesse per l'installazione di 1.000 Km di gasdotti a Tamazunchale e Sonora, che avranno una lunghezza complessiva pari al muro che divide la terra dei Maya dagli Stati Uniti. L'impianto pipeline di Tamazunchale, che sarà lungo 233 Km, trasporterà fino a 630 milioni di metri cubi al giorno di gas naturale e alimenterà le centrali elettriche negli stati di San Luis Potosi, Hidalgo e Queretaro, dando la luce a quasi 5 milioni di persone. A pieno regime, consentirà lo sviluppo di corridoi industriali regionali, migliorerà la qualità dell'aria, creerà condizioni favorevoli per gli investimenti stranieri e genererà posti di lavoro a livello regionale. Il gasdotto di Sonora invece, lungo 831 Km, consentirà un trasporto di circa 1.600 milioni di metri cubi di gas al giorno e permetterà la produzione di energia elettrica più pulita ed economica, contribuendo allo sviluppo industriale di questo Stato. «In Messico - spiega Attilio Cagnani, amministratore delegato di Sicim - siamo riusciti ad aggiudicarci la realizzazione di questi due prestigiosi gasdotti grazie alla nostra capacità di operare in qualsiasi condizione logistica, climatica e ambientale, risolvendo ogni tipo di problema costruttivo. La morfologia di questo territorio presenta infatti paesaggi accidentati, montagne e vulcani, ma la nostra eccellenza ingegneristica Made in Italy, frutto di oltre cinquant'anni di esperienza, ci rende specialisti delle opere "impossibili", che sono in grado di migliorare lo sviluppo del Paese nel pieno rispetto dell'ambiente e della popolazione locale. I nostri antenati romani hanno conquistato il mondo e portato ricchezza con la tecnologia dell'epoca. Noi li imitiamo con un valore aggiunto: rendere il pianeta più pulito». L'azienda di Busseto è stata la prima realtà italiana a installare gli impianti per il trasporto di gas e petrolio nella terra dei Maya ed ora è diventata un punto di riferimento per i principali player internazionali del settore. «I nostri pipeline - continua Attilio Cagnani - sono stati installati in Messico a partire dal 2010. Da tempo collaboriamo attivamente con realtà internazionali del calibro di ENI, Chevron, Total, Shell, Cotco, TransCanada, Ecopetrol, Gas de France e molte altre ancora». Ma i successi di Sicim in America non si fermano qua: «Il nostro recente trionfo in Colombia, dove il nostro impianto garantisce un basso impatto ambientale e sociale e un'elevata sicurezza nel trasporto del petrolio - continua Attilio Cagnani -, ci colloca in pole position anche per l'aggiudicazione della prosecuzione dell'Oleodotto Bicentenario, che si estenderà per altri 745 Km per un valore di circa 1 miliardo di dollari. Si tratta di un'altra opera "impossibile" per dimensioni e difficoltà». L'azienda sta inoltre portando a termine la costruzione di un impianto di distribuzione di gas naturale in Perù lungo 160 Km, del valore di 30 milioni di dollari. Per poter ottenere questi eccellenti risultati in giro per il mondo, Sicim investe ogni anno circa 30 milioni di euro in macchinari e tecnologie di ultima generazione. In un momento di crisi e di forte disoccupazione, l'azienda sta inoltre assumendo giovani ingegneri che saranno distribuiti nei vari progetti in giro per il mondo. «Il nostro obiettivo - conclude Attilio Cagnani - non è solo quello di dare occupazione, ma vogliamo anche creare un ricambio generazionale a garanzia di continuità del nostro elevato know-how. A breve prenderanno il via altre iniziative simili anche per le aree amministrazione, finanza e controllo». Sicim, che in Italia conta 200 dipendenti e oltre 4.000 nel mondo, è stata fondata a Busseto, in provincia di Parma, nel 1962. Attualmente opera solo all'estero; tramite le filiali in Spagna, Francia, Irlanda, Germania, Gran Bretagna, Libia, Congo, Angola, Camerun, Israele, Kazakhistan, Turkmenistan, Iraq, Messico, Colombia e Perù coordina i suoi progetti e porta avanti il Made in Italy nel mondo, dimostrando che l'ingegnerizzazione romana non ha mai smesso di portare il proprio contributo fra le popolazioni. L'azienda prevede di chiudere il 2014 con un fatturato di 500 milioni di euro (+11%).

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Le opere “impossibili” di Sicim conquistano l’America

ParmaToday è in caricamento