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Economia

Operazioni finanziarie sospette: a Parma incremento di oltre il 15%

La Banca d'Italia monitora costantemente la situazione: ecco tutti i dati

Crescono anche a Parma le segnalazioni di operazioni sospette, tenute sotto costante monitoraggio dalla Banca d'Italia. Nel corso del 2021 l'incremento è stato di oltre il 15% rispetto all'anno precedente. Uno scenario che coinvolge anche la nostra città e la regione Emilia-Romagna. 

Nel 2021 l'Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia ha ricevuto 139.524 segnalazioni di operazioni sospette (SOS), con un incremento del 23,3% rispetto al precedente anno. Le SOS analizzate sono aumentate del 21,9%. Il secondo semestre del 2021 completa un anno di crescita vigorosa delle segnalazioni di operazioni sospette: dopo l’eccezionale andamento registrato nel primo semestre (+32,4%) le 69.401 SOS ricevute nei mesi da luglio a dicembre confermano il perdurare di una dinamica importante, con un aumento del 15,2% nel confronto con i corrispondenti mesi del precedente anno.

L’incremento semestrale ha interessato sia le segnalazioni di riciclaggio (68.954 unità, +15,4%) sia quelle di voluntary disclosure, che sono tornate ad aumentare (da 178 unità a 201); la componente relativa al finanziamento del terrorismo ha registrato una lieve riduzione (da 267 a 243 SOS). Gli importi delle operazioni segnalate hanno superato i 47 miliardi di euro (circa 44 miliardi quelli relativi alle operazioni effettivamente eseguite), contro gli oltre 49 miliardi nel secondo semestre del 2020.

Nel periodo considerato l’Unità ha analizzato e trasmesso agli Organi investigativi 69.659 segnalazioni (60.457 nell’analogo periodo del 2020; +15,2%), registrando il risultato più elevato ottenuto in un semestre, e ha adottato 11 provvedimenti di sospensione di operazioni sospette per un valore di 5,7 milioni di euro. 

Sul totale delle segnalazioni non riconducibili a banche e Poste, la componente maggiore è ascrivibile agli IP (33,8%) e agli IMEL (29,8%), seguiti dai prestatori di servizi di gioco (13,8%) e dai professionisti (7,6%). La notevole crescita degli IP (da circa 5.100 a quasi 10.700 segnalazioni) è determinata dalle SOS inoltrate dai money transfer, che sono più che raddoppiate rispetto al secondo semestre del 2020 (da 4.738 a 9.900) e che riportano complessivamente 303.234 operazioni sospette principalmente effettuate con controparti ubicate in Senegal, Romania, Albania e Marocco (complessivamente il 41,3% degli importi sospetti trasferiti).

L’attività di collaborazione della UIF con l’Autorità giudiziaria si è mantenuta elevata: nel 2021 l’Unità ha ricevuto complessivamente 510 richieste dall’A.G. e ha trasmesso 1.463 informative, dato quest’ultimo che segna un notevole incremento rispetto allo scorso anno. Nel secondo semestre del 2021 sono pervenute alla UIF 910 richieste o informative spontanee da omologhe autorità estere, in aumento rispetto al semestre precedente, e oltre 11.000 segnalazioni cross-border da FIU della UE.
Le richieste inoltrate ad altre FIU sono state 310. Il graduale allentamento delle restrizioni dovute alla pandemia ha consentito l’avvio di sette verifiche ispettive, anche nei confronti di tipologie di operatori non finanziari sinora mai ispezionati. Sono stati avviati altresì quattro controlli cartolari nei confronti di intermediari attivi nel settore dei finanziamenti “Covid-19”.
 

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