"Organici ridotti all'osso, liste d'attesa insolute e fughe di professionisti": le critiche della Uil all'Azienda Ospedaliero-Universitaria
Il Segretario Generale della Uil-Fpl Ambra Biagio sull'unificazione: "Esiste un vero e proprio muro di gomma che forma un argine di interessi speculatori a sostegno di questo strampalato progetto, il cui prezzo amaro lo pagheranno i nostri concittadini"
"Organici ridotti al misurino, condizioni strutturali fortemente depauperate, liste d'attesa insolute, fughe di professionisti e di alcune eccellenze, perdita di figure di alta specializzazione". Il Segretario Generale della Uil-Fpl Ambra Biagio commenta la situazione relativa alle due aziende sanitarie del nostro territorio, sottolineando le criticità in particolare dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria. "L'attuale panorama sanitario pubblico parmense si presenta con un rapporto a doppia velocità tra le due aziende di riferimento. Sebbene in entrambe sussistano le stesse asperità derivate da problemi legati ad un complessivo impoverimento del tessuto sanitario nazionale e, soprattutto, regionale, l'azienda del territorio (Ausl) pare possedere, sia in termini gestionali che organizzativi, migliori requisiti per arginare questa deriva.
Tutt'altra condizione pare affliggere lo scenario interno dalla consorella Azienda Ospedaliera Universitaria la quale si è fatta trovare impreparata dinanzi all'impatto del post pandemia. Organici ridotti al misurino, condizioni strutturali fortemente depauperate, liste d'attesa insolute, fughe di
professionisti e di alcune eccellenze, perdita di figure di alta specializzazione".
"Ad aggravare il quadro si aggiungono - continua Ambra Biagio - i recenti eventi legati ad attacchi cyber (Attacco hacker all'Azienda Ospedaliero-Universitaria) subiti dal sistema informatizzato che hanno messo in grave imbarazzo il ruolo di protezione dei dati personali degli utenti. L'assetto dirigenziale ed organizzativo, soprattutto a carico del comparto che rappresenta la maggiore forza professionale dedita all'assistenza e sostegno dell'utenza, pare non essere all'altezza del ruolo, se pur complesso, assegnatogli. Ciò deriva dal fatto che il processo di riforma organizzativo messo in atto dal precedente direttore delle professioni sanitarie è rimasto incompiuto", continua Ambra Biagio, "per via della scelta discutibile messa in atto dalla Direzione Generale con la rimozione improvvisa di quel direttore. Attualmente pare si navighi a vista sotto la conduzione di una facente funzioni e senza una chiara missione ed un piano organizzativo chiaro." continua il Segretario Uil-Fpl, "Sono tutti dediti a tenere in piedi questo stallo rispondendo alle esigenze della Direzione Generale e del suo ossessivo obiettivo di realizzare l'unificazione delle due aziende sanitarie secondo un ordine imprecisato"
"Il punto è che ad oggi questa tanto sbandierata unificazione sembra ancora un frutto onirico custodito nella mente del Direttore Generale della AOPR, nonché Commissario Straordinario per parte Ausl, che non ha ancora chiarito quale sarà il futuro assetto aziendale e secondo quale metodologia intenda raggiungere questo presunto traguardo. “Tenuto conto che le necessarie modifiche di legge sulla 502 e 517”, chiarisce il Segretario Ambra Biagio, “non sono una priorità del governo attualmente in carica ed inoltre non ci risulta essere mai stata posta una proposta di modifica in tal senso. Inoltre insistere su questo progetto ci sembra un dispendio inutile di energie e finanze a dispetto delle evidenti e deficitarie consistenze di bilancio attuali, nonché le carenze organiche che sono ancora oggetto di dibattito sindacale”.
Nel frattempo, districandoci nel pantano di infinite riunioni, dispendiosi gruppi di lavoro ed onerose consulenze, lo scenario politico e sociale che circonda Parma è mutato. Dinanzi allo spauracchio di un probabile commissariamento della Regione Emilia Romagna ed il reale debito
di bilancio, tenuto conto delle difficoltà politiche per ottenere quelle modifiche legislative necessarie per realizzare la paventata unificazione aziendale, "il progetto del Direttore Generale ci pare un mero fuoco fatuo.", ribadisce il Segretario UIL-FPL Ambra Biagio, “Anche il dissenso tra le organizzazioni di rappresentanza confederali, in controtendenza rispetto allo scenario regionale, è legato a logiche territoriali di potere antiche ed insostenibili e contribuisce ad aggravare la condizione dei lavoratori del settore e dell'utenza.”
“Esiste un vero e proprio muro di gomma che forma un argine di interessi speculatori a sostegno di questo strampalato progetto, il cui prezzo amaro lo pagheranno i nostri concittadini. Ed è proprio contro quel muro di gomma che spesso impatta la nostra azione di difesa dell’interesse pubblico”, chiarisce il Segretario Generale Uil-Fpl.
Frattanto il settore della sanità privata allunga il passo sulla salita e si stacca in velocità ristrutturandosi, facendo investimenti, assumendo e soprattutto fagocitando prestazioni, professionisti ed utenza al settore pubblico. Intanto tutti sono dediti a capo chino nel promulgare questo miraggio d’unificazione, nel quale nessuno sembra credere fino in fondo, se non la stretta coorte di accoliti di questa direzione generale "Noi riteniamo che dichiarare sui media la volontà di abbattere le recinzioni ospedaliere per fare passare il messaggio di aprire l'ospedale ai cittadini non sia bastevole e che offenda l'intelligenza dell'elettorato e dei contribuenti di Parma".
“I cittadini vogliono risposte ai loro reali bisogni di salute e chiedono di essere accolti da professionisti non solo competenti ma anche soddisfatti nel loro agire e nelle migliori condizioni psicofisiche, oltre a soggiornare in luoghi sicuri e degni. Invece la risposta è sempre la stessa: ridurre la risorsa umana, risparmiare sulla risorsa strumentale ed aumentare il carico di produzione. La corda è troppo tesa e sta per spezzarsi.”
“Siamo lieti che anche altri rappresentanti dei lavoratori e la stessa politica si stiano interessando all'anomalia direzionale di Parma, ma la UIl-Fpl”, continua il Segretario, “è dal 2021 che denuncia questa deriva istituzionale e le agitazioni sindacali di facciata o le finte assemblee popolate da soli attivisti, promulgate da alcuni, non sono soluzioni al problema ma parte integrante della stessa commedia. Adesso non possiamo che denunciare la noiosa quotidiana lenta agonia dell'ordinario in cui versa il settore sanitario pubblico di Parma, verso la quale questa Direzione Generale non sembra essere una soluzione, bensì un’aggravante”.