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Come sconfiggere il 'Poligono del Giappone'? Aipo mette già in campo il progetto di contrasto efficace e replicabile

Dopo aver effettuato alcuni monitoraggi a campione, l’Agenzia ha elaborato un’azione incisiva di contrasto e già un primo modello operativo di intervento per arginare il diffondersi delle piante infestanti

Dopo le numerose segnalazioni di questi giorni, in merito alla presenza della pianta infestante “Reynoutria Japonica” alias il Poligono del Giappone, lungo l’asta del Po e affluenti, AIPo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, procede con interventi di contenimento diffuso e disinfestazione.

Si è partiti da Vercelli, dove il Poligono ha ormai completamente colonizzato l’area golenale del fiume Sesia, in una zona particolarmente interessata da strade, ferrovie e insediamenti umani.

A questo primo intervento, seguiranno ulteriori azioni mirate laddove necessario e quando saranno disponibili i fondi necessari ma, nel frattempo, è importante comprendere quali azioni strategiche ed efficaci mettere in campo per il futuro al fine di contenere il diffondersi della pianta infestante.

L’iter/modello che nell’immediato AIPo ha programmato prevede diverse fasi: taglio e triturazione completa con mezzi e attrezzi forestali per la trinciatura della vegetazione alloctona invasiva (nel caso di Vercelli, sono previste 10 trinciature complete), eliminazione successiva dei tronchi e materiale vegetale flottante depositato dagli eventi di piena, messa a dimora di soggetti arbustivo-arborei a ripristino delle specie vegetali autoctone ripariali per la ricostituzione della vegetazione golenale e la rinaturazione dell’area con formazione di grandi superfici inerbite con specie graminacee aventi finalità di concorrenza tra specie diverse ed ostacolo “meccanico”, mediante il contrasto tra i diversi apparati radicali, alla diffusione delle specie invasive.

Sarà molto importante dare continuità alle attività periodiche, previste da AIPo, di manutenzione delle aree golenali rinaturate con buone pratiche colturali fino al completo attecchimento delle essenze arboree-arbustive autoctone e con lo sfalcio periodico delle aree inerbite. Inoltre, AIPo sta cercando di formalizzare il coinvolgimento del territorio proponendo a possibili stakeholder interessati (in questo caso agricoltori e imprenditori zootecnici) accordi specifici per contribuire al contestuale mantenimento delle opere di riqualificazione grazie a pascoli selettivi (ovini/bovini) durante la prima germogliazione primaverile. La pianta infatti risulta dannosa solo per la componente vegetale in quanto stimola e modula il sistema immunitario e mantiene proprietà antinfiammatorie, ricca di resveratrolo e che favorisce la microcircolazione negli esseri viventi. 

Si ricorda che l’eliminazione delle specie aliene è anche una delle azioni presenti nel grande progetto di rinaturazione dell’area Po, finanziato tramite PNRR, che vedrà AIPo impegnata in un lavoro del valore di 357 milioni di euro; perciò, l’intervento di Vercelli sarà particolarmente utile per calibrare e comprendere le azioni più proficue o definire gli scenari da sviluppare o integrare. Per quanto riguarda questa prima azione di contrasto la Regione Piemonte ha stanziato, grazie ad una convenzione “ad hoc” - sottoscritta con l'Autorità Distrettuale del Fiume Po e l'ente attuatore AIPo- l’importo di 100.000 euro per 13 ettari di territorio.

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