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Economia

Settori energivori, l'allarme della Cgil: "Preoccupa la tenuta occupazionale"

Il sindacato: "La priorità è mettere in sicurezza i lavoratori e il loro salario"

I continui aumenti dei costi di gas ed energia degli ultimi mesi hanno fortemente messo in crisi i settori energivori. Nella nostra provincia preoccupano soprattutto i settori vetro e ceramica ma in generale anche i settori tessile/lavanderie, gomma/plastica e chimica che occupano migliaia di lavoratori.

Di questi giorni sono gli appelli di amministratori delegati di grandi aziende del territorio che senza mezzi termini annunciano una situazione dei costi insostenibile, paventando ricorsi ad ammortizzatori sociali o riallineamenti produttivi.

"È chiaro che la crisi energetica sta complicando la competitivà e continuità di molte aziende", è il commento di Marco Todeschi, segretario generale della Filctem provinciale, che sottolinea che sottolinea che "occorre prestare attenzione soprattutto a chi pagherà ed ha sempre pagato il prezzo più alto nelle crisi economiche nazionali ed internazionale: i lavoratori".

"I lavoratori hanno già pagato un prezzo altissimo in termini di salario nel periodo Covid e ora sono vittime di questa nuova speculazione economico-finanziaria che sta mettendo in crisi il bilancio delle famiglie. Abbiamo bisogno di iniziative economiche certe e rapide per mantenere la continuità occupazionale, misure che stiamo chiedendo da tempo per evitare conseguenze irreparabili per il tessuto produttivo della provincia di Parma anche perché c'é il concreto rischio che politiche energetiche più performanti di altri paesi possano far crollare l'indotto".

Il tema è naturalmente quello della tenuta sociale dell'occupazione nelle imprese energivore e di tutto l'indotto e per questo si sollecita un intervento politico urgente per mettere in sicurezza i lavoratori e le loro famiglie con una strategia energetica di lungo respiro. "Questo sarà il lavoro delle prossime settimane - conclude Todeschi-: discutere del rilancio industriale ma soprattutto di  quello salariale. A proposito del quale non dobbiamo sottovalutare gli effetti della crescita dell'inflazione, che impatteranno fortemente sul potere d'acquisto delle persone".

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