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Economia

Turismo, Bocca: "Nel 2021 la spesa degli stranieri è -50,9% rispetto al '19 e il personale si allontana"

Il presidente di Federalberghi davanti alla platea degli albergatori italiani nella sua relazione alla 72esima assemblea in corso a Parma: "Siamo preoccupati per il futuro, si tornerà ai livelli pre-crisi non prima del '24"

"Da sempre, la buona tavola è uno dei tratti distintivi dell'ospitalità italiana e deve accompagnare la nostra offerta turistica alle prese con una difficile ma non impossibile ripresa". Così il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca davanti alla platea degli albergatori italiani nella sua relazione alla 72esima assemblea in corso a Parma. La ristorazione, che da queste parti è un fattore, gode di un'alta considerazione anche in chiave rilancio dell'economia: "E' una caratteristica che attraversa orizzontalmente il sistema ricettivo - dice Bocca - dalla piccola struttura al grande albergo, con un'offerta diversificata che comprende i ristoranti stellati e le eccellenze diffuse, il servizio tradizionale e le formule innovative, un comune denominatore. Nel 2021 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è diminuita di oltre 22,5 miliardi di euro, con un calo del 50,9% rispetto al 2019. Con l'inizio del nuovo anno, purtroppo, la situazione è ulteriormente peggiorata ma quando si sono allentate misure di sicurezza improvvisamente sono arrivati migliaia di turisti stranieri". 

Lo scenario descritto da Bernabò Bocca alla 72esima assemblea di Federalberghi a Parma è uno scenario in cui si intravedono segnali positivi: "I weekend di Pasqua e del 25 aprile ci fanno ben sperare per la stagione estiva - aggiunge -, anche se non ci stancheremo mai di ripetere che una rondine non fa primavera e che due fine settimana positivi non possono coprire il buco causato da due anni di stallo. Nel 2021 nonostante i segnali positivi registrati nella seconda metà del mese di luglio e nel mese di agosto in alcune località sono mancate all'appello 156 milioni di presenze turistiche, - sottolinea Bocca - con un calo del 35,8% rispetto al 2019, di cui 118 milioni relative ai turisti stranieri. Un dato allarmante, considerato che in un anno 'normale' i turisti internazionali contribuiscono per il 50,5% al totale dei pernottamenti e che la spesa dei turisti stranieri contribuisce al saldo della bilancia commerciale con 44,3 miliardi di euro. E qualche mese fa la European Travel Commission ha previsto che i turisti extra-europei nel vecchio continente torneranno ai livelli pre crisi non prima del 2024".

Ma c'è un ulteriore problematica da risolvere per il settore: si assiste a un allontanamento del personale nel settore: "Non solo le difficoltà di reperimento della manodopera. Quello dell'allontanamento del personale è un fenomeno riscontrato anche negli altri paesi europei e nelle principali economie turistiche. Una situazione che ci preoccupa perché il deflusso di queste persone rischia di dissanguare il settore. Il lungo periodo di stasi, legato agli avvenimenti degli ultimi anni, - afferma Bocca - ha spinto non solo i collaboratori con contratto a termine, ma anche quelli con contratto a tempo indeterminato, tutelati dagli ammortizzatori sociali, a guardarsi intorno alla ricerca di un'altra occupazione. Molti l'hanno trovata nel pubblico impiego, altri in altri settori, altri ancora sono ancora alla ricerca".

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