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Economia

Iniziata in anticipo la vendemmia: si prevede un calo produttivo fino al 30%

A causa del caldo e della siccità sui colli parmensi sono stati raccolti i primi grappoli: la qualità sarà buona

È iniziata, in anticipo rispetto al passato, la vendemmia a Parma. Sui colli parmensi sono stati raccolti i primi grappoli, ideali per la base spumante. Confagricoltura Parma, in collaborazione con Confagricoltura Emilia-Romagna, ha voluto propiziare una buona annata organizzando la prima edizione della “Festa della vendemmia” con ritrovo nelle vigne delle Cantine Dall’Asta dell’azienda agricola Il Cortile del castello a Casatico di Langhirano (17 ettari di vigneti per una produzione di circa 120mila bottiglie all’anno). 

Un tour tra i filari - con i giovani imprenditori agricoli di Anga Parma e tanti cittadini - accompagnati dall’enologo Martin Zejfart e dal titolare dell’azienda, Manuel Piccoli, per fare il punto proprio alla vigilia delle prime raccolte con lo stacco dei grappoli di uve precoci per le basi spumante. 

Il quadro è quello di una vendemmia certamente anticipata rispetto alla norma, con la stima di un calo produttivo su base regionale che potrebbe essere del 25-30% in collina - dove è ancora più difficile far arrivare l’acqua per l’irrigazione - e almeno del 10% in pianura rispetto alla media del decennio in Emilia-Romagna. 

INIZIA LA VENDEMMIA 2022 A PARMA 007 (1)-2

Ma l’entusiasmo dei viticoltori non manca per un’annata che potrebbe comunque regalare soddisfazioni sul fronte della qualità delle produzioni. 

Resta centrale il tema della necessità di adottare soluzioni efficaci per contrastare la siccità che quest’anno ha colpito duro tutto il settore primario. La richiesta di Confagricoltura Parma, ribadita più volte, è quella di adottare soluzioni che consentano di immagazzinare acqua quando presente per poi utilizzarla nei momenti di necessità. Da qui il pieno appoggio a progetti di realizzazione di invasi ad uso plurimo, al servizio non solo dell’agricoltura, ma anche per fini civili. 

In tutt’Italia, e quindi anche tra i viticoltori parmensi, incide poi l’aumento dei costi di produzione: materie prime ed energia, in primis. 

“Siamo partiti dal vigneto del Pinot bianco per l’elaborazione della base spumante - spiega l’enologo Martin Zejfart - con grande anticipo a causa di un’annata fortemente condizionata dalle temperature elevate e dalla scarsità di piogge. Proseguiremmo poi con la vigna dedicata alla Malvasia per la vinificazione del passito per la quale abbiamo grandi aspettative vista l’annata particolarmente soleggiata”. 

Nonostante le difficoltà climatiche la filiera vitivinicola parmense è in fermento. Lo testimonia Manuel Piccoli:

Presente anche il consigliere regionale Matteo Daffadà che ha parlato dello sblocco di 3,5 milioni di euro per consentire al Consorzio di bonifica parmense di poter progettare la realizzazione della Diga di Vetto e delle azioni messe in atto, insieme anche ai consiglieri della Lega, per velocizzare le autorizzazioni per consentire l’avvio dei lavori di ripristino degli invasi del Lago Ballano e del Lavo Verde nel comune di Monchio delle Corti. 

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