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Il Teatro al Parco riapre con una nuova produzione diretta da Maurizio Bercini

Torna il pubblico in presenza il 22 maggio con “Cide”, un ritratto toccante del padre dei sette fratelli Cervi

Ha debuttato in diretta streaming in due date simbolo che si addicono perfettamente alla vite, coraggiose ed eroiche, di lui e dei suoi figli: il 25 aprile sul canale Educativvù e il 1° maggio sui canali social dell`Istituto Cervi. Ora l’omaggio, pieno d`amore e ricco di un dialogo intimo, giocoso e affettuoso, che Maurizio Bercini, Marina Allegri e Fulvio Redeghieri hanno tributato a papà Cervi, va in scena finalmente davanti al pubblico vero, in presenza. Il 22 maggio alle 18 il Teatro al Parco torna ad aprirsi agli spettatori con «Cide - I doni di Papà Cervi», diretto da Maurizio Bercini, scritto da Marina Allegri, prodotto dal Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti in collaborazione con l`Istituto Cervi e Caracò Teatro. Maurizio Bercini è anche interprete della nuova creazione con il musicista Fulvio Redeghieri.  I biglietti sono in vendita su Vivaticket, al Teatro al Parco un’ora prima dello spettacolo. Informazioni 0521 992044, www.solaresdellearti.it. Maurizio Bercini e Marina Allegri cercano, attraverso la lingua del teatro, di dar voce alle immagini che nutrono la memoria di quel luogo speciale che è Casa Cervi, e lo fanno attraverso i doni che nel corso degli anni sono stati inviati da ogni parte del mondo ad Alcide Cervi. Papà Cide, sopravvissuto già settantenne alla fucilazione dei figli, è stato protagonista attivo della vicenda esemplare di una famiglia contadina che guardava avanti, unendo profonde innovazioni nelle tecniche di coltivazione e allevamento a una lotta tenace contro il fascismo e contro l’ingiustizia.

«In fondo perché commemoriamo? Perché il nostro spirito si consolidi, ricordando momenti di valore, perché si nutra di momenti di eroismo. Il nostro impegno è per la nuova generazione e la costellazione di adulti che inevitabilmente disegna intorno a sé, nel cielo di una storia da ricordare e continuare a scrivere», dicono Allegri e Bercini.  In scena ci sono due padri. Ciò che li unisce e ciò che li divide è lo spunto di questo “incontro”. I figli, la patria, la lotta, ma anche il cibo, la curiosità, i doni. A papà Cide negli anni sono stati inviati i doni più disparati. «Lasciare doni è una pratica umana antica, una vicinanza laica a qualcosa che non c’è più ma che senti forte nelle ossa quando cammini nella Casa che fu dei Cervi», spiegano Allegri e Bercini. «Ti senti parte di una fratria dalle radici molto profonde. Il nostro spettacolo vuole essere un piccolo dono a questa fratria, al nostro sentirci fratelli di famiglie diverse, ma semi della stessa quercia».

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