Arriva il Mercanteinfiera
MERCANTEINFIERA PRIMAVERA: LACRIME & BACI, ARTE & JEANS
Attesi a Fiere di Parma 5000 buyer da tutto il mondo.
Nel palinsesto degli appuntamenti d’arte una nuova sezione sull’illustrazione indipendente, una collaterale su Anton Giulio Majano, re degli sceneggiati televisivi e una su “Blu Genova” o, come lo chiamiamo dal 1873, il blue jeans. Dici “jeans” e ti viene in mente Levis Strauss. Raramente viene in mente Genova, città dalla quale, invece, la storia del jeans ebbe inizio. Dici “La Freccia Nera, David Copperfield, Jane Eyre”, ma pochi ricordano il suo autore, Anton Giulio Majano, genio dell’etere quando ancora la TV era un medium tutto da esplorare. Poi c’è l’antiqua-riato, il modernariato, l’illustrazione, il collezionismo vintage tra moda e rari oggetti iconici del design. Un viaggio un po’ nel tempo e un po’ nell’armadio dove non è raro trovare il lusso e il suo contrario.
Sono proprio queste le suggestioni di Mercanteinfiera, l’appuntamento di Fiere di Parma, meta di collezionisti e appassionati da tutto il mondo che prenderà il via sabato 3 marzo.
Oltre 40 mila mq di superficie espositiva dove è possibile scoprire trumeau settecenteschi, raffinate porcellane, preziosi e orologeria d’epoca (da Vacheron-Constantin a Audemars-Piguet) accanto a un Brancusi, a una lampada di Frank Lloyd Wright o Gae Aulenti, oppure accanto ad un strano telefono affogato in bachelite. Arte, divagazioni artistiche e azzardi d’ironia proposti da 1000 espositori italiani ed esteri che catturano buyer (ne sono attesi 5000 da Usa, UK, Turchia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Russia Danimarca, Belgio, Svizzera, Cina e Giappone) e un pubblico sempre più alla ricerca di oggetti capaci di rac-contare.
Un format di successo anche grazie alle sue mostre collaterali che ripercorrono come sem-pre un pezzo del "costume" del nostro Paese. La prima “ E i teleromanzi stanno a guardare” è dedicata al “sovrano del feuilleton televisivo”, Anton Giulio Majano proposto nella sua ve-ste inedita di regista cinematografico.
Fedele al progetto della RAI che negli anni ’60 ambiva ad elevare culturalmente la popola-zione ancora schiacciata dall’analfabetismo, Majano inventò una sorta di esperanto televi-sivo traducendo in una stessa lingua, e con spirito nostrano, la poetica dei grandi della let-teratura straniera. Dickens, Dumas Balzac i narratori ottocenteschi da cui trasse maggiore ispirazione per i suoi teleromanzi. Con baci appassionati, eroine, lacrime e melodramma riuscì a tenere incollati alla TV 20 milioni di italiani di tutte le età.