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Van De Sfroos incanta il Ponchielli di Cremona

Due ore in un susseguirsi di pezzi tratti da "Yanez" ultima fatica del cantautore comesco e sketch italo dialettali di vita quotidiana che presentano di volta in volta i protagonisti delle canzoni.

van-de-sfroos-cremona_1Il timer messo a chiave di volta del proscenio del Ponchielli di Cremona segna le 21:30, calano le luci di sala e “si va in scena!”.
Inizia così il concerto di Davide Van De Sfroos tenutosi presso uno dei teatri più prestigiosi d’italia, un beat martellante di bodhran che sconvolge la quiete, un po’ perbenista, del pubblico pagante che non si esime durante lo show dal battere mani e piedi sul pavimento ligneo della struttura, conseguenza, a mio avviso, inevitabile, quando ci si trova al cospetto di chi come DVDS ha fatto del coinvolgente underground traditional/pop un groove elaborato, sofisticato, ma sempre alla portata di tutti.van-de-sfroos-cremona-2_1

Lo spettacolo occupa circa un paio d’ore della serata in un susseguirsi di pezzi tratti da “Yanez” ultima fatica del cantautore comesco, e sketch italo dialettali di vita quotidiana che presentano di volta in volta i protagonisti delle canzoni.
Nonostante, tal volta, in due ore di concerto, si ricada in momenti un po’ indigesti e prolissi tutto procede per il meglio, e lo show tiene duro anche difronte al pubblico un perplesso ed un po’ “abbacchiato” dal pezzo solista eseguito da Roberta, “new entry” della formazione, ottima poli-strumentista, corista, ma probabilmente fuori luogo rispetto all’intero spettacolo.

Al termine del concerto le luci si alzano ed il pubblico lascia la sala più che soddisfatto di questo “nuovo” Davide Van De Sfroos un po’ “matador” ma comunque sempre al di sopra delle righe tra le nuove proposte musicali italiane.

Foto: Andrea Cagnini

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