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Elio, che show all'Auditorium Paganini

Tutto esaurito per una coloratissima scenografia fa da sfondo a questo spettacolo giocoso e profondo che rievoca i più grandi successi di Enzo Jannacci

Stefano Belisari, in arte Elio, fondatore e frontman del gruppo Elio e le storie tese, ha fatto tappa a Parma con lo spettacolo teatrale, cantato e recitato "Ci vuole Orecchio". Due serate all'Auditorium Paganini da tutto esaurito per una coloratissima scenografia fa da sfondo a questo spettacolo giocoso e profondo che rievoca i più grandi successi di Enzo Jannacci: da "Saltinbanchi" a "Ci vuole Orecchio" passando per "Silvano" e molti altri.

Insieme a Elio, cinque stravaganti musicisti e la sua giovane super band: con Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso, al contrabbasso e "alle parolacce", Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone sono state reinterpretate magistralmente i brani del cantautore, alternandoli con racconti di storie surreali ambientate a Milano come "Il Bansky di Lambrate" o "il traffico di Milano" messa perfettamente in risalto dalla batteria di Malacrida. Sicuramente di impatto è stata la simpatica contesa tra Elio e Martinelli in cui alle "volgarità" del "giovane" si è contrapposta "l’ingiuria colta e raffinata, la perifrasi, di cui si sta perdendo il gusto", perfetto omaggio a Umberto Eco.
Un viaggio entusiasmante, simpatico e suggestivo che ha portato a conoscere Enzo Jannacci, "il poetastro" come amava definirsi, il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in maniera più completa che mai. Elio è riuscito a rievocarlo quasi riuscendo a riproporre perfettamente la sua stessa voce. Si è concluso con conclusione con “Vivere”, “Quando il sipario calerà” e “Rido”. Immancabile la richiesta del bis da parte del pubblico: così la Band ha salutato Parma con "L'importante è esagerare". 

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