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Il cibo nell'arte: benvenuti nell'anno 6.000

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ParmaToday

L' associazione UCAI Sezione di Parma è lieta di presentare IL CIBO NELL’ARTE… BENVENUTI NELL’ANNO 6.000 Paola Boni Giorgio Gost Aldo Vecchi INAUGURAZIONE SABATO 26 MAGGIO 2018 ALLE ORE 17 presso GALLERIA S.ANDREA Via Cavestro 6 Parma dal 26 Maggio 2018 al 6 Giugno 2018 Orari: da martedì a sabato 10-12 e 16-19; domenica 16-19; lunedì chiuso Ingresso gratuito Sabato 26 maggio alle ore 17 presso la Galleria S. Andrea inaugura una mostra particolare e tutta dedicata al cibo declinato però in modo ironico e sorprendente, come già si evince dal titolo “IL CIBO NELL'ARTE… BENVENUTI NELL'ANNO 6.000”: da un incipit dal taglio classico e generico si passa subito al giocoso rimando ad un lontano futuro in cui viene spontaneo chiedersi che fine potrebbero aver fatto gli alimenti o gli oggetti ad essi connessi nell'anno 6.000? Ognuno dei tre artisti coinvolti ha risposto in modo personalissimo e del tutto originale. Paola Boni, pittrice autodidatta, si distingue, come spiega Maura Dellanoce, “per la sua capacità di analizzare il dettaglio e trasferirlo sulla tela con un’interiorizzata osservazione. Inizia sperimentando differenti tecniche, imbattendosi prima nel pastello, poi per curiosità si avvicina all’olio, soprattutto applicato all’iperrealismo, in una continua ricerca di tecniche in grado di rendere al meglio ciò che ha in mente. Da qualche tempo infatti inserisce nelle sue opere delle paste che, modellate ed amalgamate, conferiscono tridimensionalità alle immagini e alle emozioni. Negli ultimi anni in particolare si è dedicata ad una serie di quadri che uniscono biunivocamente il fumetto ad un oggetto di consumo reso iper-realisticamente. La volontà appunto di andare oltre il reale, ma perché immergersi nel fumetto? La risposta è semplice e in linea con la trasparenza della Boni, ovvero perché i fumetti mettono allegria, le permettono di far vivere quella bambina che sorride e salta dentro di lei, perché lei stessa dice “sono invecchiata, ma non cresciuta. Il fumetto mi apre il cuore...”. Giorgio Gost è la fonte di ispirazione per questa mostra, con le sue opere installazioni in cui oggetti e alimenti sono “salvati” nella resina e come in una capsula del tempo spediti in secoli o millenni futuri, tra cui l'anno 6.000. Il suo progetto artistico “Stop The Time!” inizia nel 2011 con il devastante terremoto del Giappone ed è un modo per salvare le cose che usiamo ogni giorno, per i prossimi millenni (confezionate e piene di liquidi o solidi come li beviamo o li mangiamo). Intorno agli oggetti viene colata resina trasparente normalmente utilizzata per pavimenti industriali, che non subendo calpestio di persone e macchine operatrici, non essendo esposta a pioggia, grandine, gelo ma appesa ad una parete, si pensa possa avere una lunghissima durata senza aver bisogno di costanti interventi di manutenzione e restauro che potrebbero in molti casi risultare impossibili per problemi di reperimento fondi. Di solito non diamo molta importanza alle cose semplici di uso quotidiano che l’artista salva in resina con la sua tecnica, ma queste potrebbero rivelarsi fondamentali in possibili momenti futuri… perciò “Stop The Time!/ferma il tempo!” con questi oggetti salvati per il futuro, è una foto “reale” scattata sulle cose del nostro tempo e magari potrà anche diventare materia di studio per gli archeologi dei prossimi millenni… Aldo Vecchi, nato e cresciuto a Colorno, non è un collezionista come tanti, ma un vero artista che negli anni ha fatto di un semplice vezzo un’autentica passione, raccogliendo con meticolosa dedizione oltre 16 mila esemplari di cartaveline da fine ‘800 – primi del ‘900 ad oggi, provenienti da tutti i paesi del mondo, dall’Australia alla Francia, dall’Italia all’America. Un’originale e preziosa collezione, unica e rara, che dell’amore per gli agrumi unisce il piacere visivo della policromia delle carta veline che avvolgevano questi antichi frutti. Sottili pagine di storia attraverso le quali è possibile leggere l’evoluzione grafica dei disegni ricamati, dipinti, intagliati come tele pittoriche che avvolgevano limoni e arance; dai decori raffinati e impalpabili propri delle veline aristocratiche di fine ‘800, alle prime figurazioni con personaggi e frutti. In questa fantastica collezione c’è tutto lo scorrere del tempo: dalle veline con Napoleone e gli stemmi di Sicilia a quelle immaginarie degli anni ’30 e ’40 con mori, bambini, la Maga Circe, sirene e cartoni animati, inserite in fantasiosi giochi di composizione. Contatti: 0521 228136; info@ucai-parma.it

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